Rivolta tra gli albergatori veneziani che chiedono l’estensione della zona rossa anche al centro storico. A capeggiare la protesta, nel giorno in cui il Veneto è confermato zona gialla, è il presidente dell’Ava, Associazione Veneziana Albergatori, Vittorio Bonacini.
Bonacini, lungi dal darsi la zappa sui piedi ha spiegato al sottosegretario al Mef, Ministero Economia e Finanza Pier paolo Baretta durante l’assemblea del direttivo che tra calli e campielli il deserto creato dalla zona rosse c’è già, perchè cambia molto poco che un ristorante rimanga aperto fino alle 18.
La protesta degli albergatori
I turisti li frequentano soprattutto la sera e se non si può non prenotano nemmeno negli alberghi. Qualche hotel mette a disposizione chef stellati , ma sono realtà di nicchia. Di fatto Venezia è chiusa ai forestieri anche se non lo ordina il decreto.
L’Ava dunque ha fatto due più due; di fronte alla scelta di mantenere aperte le stanze senza clienti o tenerle chiuse e ricevere ristori ha scelto la seconda opzione.
Durante l’assemblea Bonacini ha chiesto a Pier Paolo Baretta di svincolare le città turistiche dalle classificazione a colori e considerarle zone critiche da ristorare.
Il sottosegretario ha informato che il tema è in discussione al ministero e si sta valutando di togliere la distinzione di zona per le città più colpite dall’assenza di turisti.