Punta Canna: archiviata inchiesta apologia Fascismo

La procura di Venezia chiede l’archiviazione dell’inchiesta sul gestore della spiaggia di Punta Canna di Sottomarina

L’accusa di apologia del fascismo non regge, quindi la procura di Venezia ha chiesto l’archiviazione per il gestore dello stabilimento balneare di Punta Canna di Sottomarina. L’apologia del fascismo non regge perché per far sussistere tale fatto ci devono essere delle azioni concrete, finalizzate a coinvolgere altre persone nella ricostruzione del partito fascita.

Tali azioni in questo caso non costituiscono un pericolo per il sistema democratico che garantisce libertà di pensiero. Il procuratore di Venezia Bruno Cherchi nel caso di Gianni Scarpa, il gestore della spiaggia che l’estate scorsa ha fatto scoppiare un caso mediatico.

La richiesta di archiviazione dovrà essere presa in esame dal giudice per le indagini preliminari e il gip potrebbe disporre di nuovi accertamenti, in caso di diverso avviso. La procura Veneziana ritiene che l’art 4 della legge 645 dl 1951, legge Scelba, non sita stata violata e parla di libertà di pensiero.

La notizia dello stabilimento balneare di Scarpa ha creato molta curiosità e a fatto aprire un grosso dibattito, insieme ad altri fatti, all’interno del paese sulla libertà di pensiero.

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