Non accennano a fermarsi le critiche sugli impianti in costruzione in vista dei giochi invernali del 2026 Milano – Cortina, tanto che Luca Zaia a tre anni esatti dall’apertura della manifestazione cerca di stemperare le polemiche e lo ha fatto in queste ore approfittando dell’occasione per fare pubblicità anche al suo ultimo libro “Solo i pessimisti non fanno fortuna”.
Giochi invernali del 2026
Andiamo per ordine e cerchiamo di capire a che punto sono i lavori e quali sono le opere che il Presidente della Giunta Regionale conta di completare.
Per lo sci alpino femminile è già pronta la pista Olimpya della Tofane, modificata per i mondiali di sci alpino nel 2021 e che continua ad accogliere competizioni tra cui la Coppa del Mondo.
E’ invece da rifare completamente la pista Eugenio Monti per le discese di bob, skeleton e slittino e dovrà essere completata nel 2025 perchè il test è d’obbligo e per il momento non è stata ancora posata la prima pietra.
Per la terza disciplina che si disputerà a Cortina, il curling, l’impianto c’è già ed lo stadio olimpico che ha accolto i mondiali maschili nel 2010. E’ passato qualche anno però, e dunque servono spogliatoi nuovi e altri ritocchi per un costo totale di due milioni di euro.
Viabilità
Le strade, ossia quelle che il Governatore del Veneto definisce il benefit per il territorio, sono ancora in alto mare. Stiamo parlando di una doppia galleria lunga quasi cinque chilometri del costo di quasi mezzo miliardo a Cortina e delle varianti alla statale San Vito, Valle e Tai di Cadore. Non saranno completate per i giochi a quanto sembra, ma sarà già molto se partiranno i cantieri.