La Prefettura di Venezia lancia l’allarme: i ragazzi sono perennemente connessi e sono in aumento i casi di tossicodipendenza.
Secondo un’analisi della Prefettura di Venezia, presentata al Liceo “Franchetti” di Mestre, i ragazzi sarebbero perennemente connessi, anche di notte. Da questa ricerca, condotta su un campione di 4650 studenti, 358 docenti e 682 genitori, emerge che il 30% dei minori è sempre connesso, il 71% degli studenti ha ricevuto lo smartphone prima dei 12 anni e il 30% si è iscritto a Facebook prima dei 13 anni, anche se proibito. Questi dati sono allarmanti e la Prefettura ha iniziato una campagna nelle scuole per informare sui rischi della dipendenza e prevenirla. Nel 2015, infatti, si sono registrati 86 casi di tossicodipendenza in più su un totale di 861 giovani: questi sono pazienti che vogliono curarsi e si rivolgono alle strutture sanitarie, ma ce ne sono ancora troppi che non riconoscono la dipendenza. Sono, inoltre, aumentati i ragazzi tra i 14 e 19 anni scoperti dalle Forze dell’Ordine a consumare stupefacenti: le droghe leggere rimangono le più gettonate, ma cresce la richiesta di cocaina.