Sono circa 25 i ragazzini violenti delle baby gang che imperversano tra Venezia e Mestre, sono tutti noti alla polizia, la maggior parte di loro minorenni.
E’ da gennaio che le indagini sono in corso e non è escluso che arrivino provvedimenti nelle prossime settimane.
Si dividono più o meno in due sottoinsiemi, uno gravitante nella città storica e uno in terraferma, ma i componenti si conoscono e si mischiano, “collaborando” nelle loro scorribande. Alle volte sono molto numerosi (a San Giacometto erano una ventina), altre volte meno. L’attenzione delle forze di polizia e della procura sul fenomeno è massima perché le “baby gang” stanno alzando il tiro: non solo aggressioni per strada, ma anche rapine negli esercizi commerciali.
Le rappresaglie verso chi si rivolge alla polizia, inoltre, colpiscono assolutamente senza motivo e a caso, non c’è nemmeno la componente razziale come era stato riscontrato 4 anni fa, non se la prendono infatti soltanto con i bengalesi. Alcuni di loro sono stati denunciati per i singoli episodi e in alcuni casi arrestati.
Qualcuno ha meno di 14 anni e quindi non è imputabile. Si sa chi sono anche perché su Instagram pubblicano foto in cui ostentano i classici comportamenti da bulletti: spingono ad alta velocità i loro barchini, si prendono gioco delle forze dell’ordine, fanno riferimenti ai loro guai con la giustizia. Nel frattempo la pratica sui loro crimini si sta ingrossando e polizia e carabinieri stanno aggiungendo dati grazie a testimonianze e immagini delle telecamere.