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Red Land, il film sulle foibe raccontato da Danilo Lazzarini

Il film sulla tragedia delle foibe, Red Land (Rosso Istria) di Maximiliano Hernando Bruno, in uscita nelle sale in questi giorni.

Il terzo film del regista argentino Maximiliano Hernando Bruno, Red Land (Rosso Istria), presentato durante la scorsa edizione del Festival del cinema di Venezia, sarà nelle sale di tutta Italia a partire dal 15 novembre.

La pellicola, girata tra Abano Terme, Santa Lucia di Piave, la zona del Montello e Trieste, narra la tragica vicenda dei massacri delle foibe, eccidi avvenuti nei confronti delle popolazioni civili Istriane, Fiumane, Giuliane e Dalmate durante la seconda guerra mondiale, nel 1943. Vi partecipa un cast magistrale composto da Franco Nero, nei panni del maestro intellettuale, l’anima parlante del film, testimone dell’ingiustizia e della guerra; Selene Gandini che interpreta Norma Cossetto, una giovane studentessa istriana violentata e uccisa; ma anche la figlia del grande Charlot, Geraldine Chaplin, Romeo Grebensek e molti altri.

Danilo “Leo” Lazzarini, appassionato ed esperto di storia, soprattutto Veneta, interpreta in questo film (il suo quinto) la parte di un partigiano titinio, il cattivo della storia. I partigiani di Tito erano spinti da una furia omicida anti-italiana, furia che colpì anche Norma Cossetto, una delle protagoniste della storia. Lazzarini mette quindi in scena la violenza più pura, essendo l’esecutore materiale delle torture avvenute nei confronti dei cittadini del luogo. L’attore, stuntman di professione, è stato inoltre l’incaricato a ricostruire l’infoibamento, il momento in cui i cittadini istriani e dalmati cadevano all’interno delle foibe, voragini carsiche in cui i morti venivano seppelliti, molto spesso anche da vivi. Il processo di preparazione di queste scene ha necessitato di ben due settimane di allenamento per gli attori partecipanti, sotto la supervisione di Lazzarini.

Red Land è un film drammatico di grande impatto emotivo. Lazzarini confessa infatti di aver accettato immediatamente di partecipare a questo film, quando approcciato dai produttori (il regista stesso e Alessandro Centenaro per Venicefilm con Rai Cinema), anche ricordando i racconti della nonna, che proprio a ridosso della tragedia, nel 1942, si era trasferita ad Istria; quando ha scoperto che avrebbe interpretato il cattivo, però, e poi anche in fase di ripresa, dice di essersi sentito coinvolto emotivamente come mai prima a causa della pesantezza e crudezza dell’evento raccontato nella pellicola.

Il film, la cui sceneggiatura è stata scritta dal regista e da Antonello Belluco (già autore di altri due film), viene descritto da Lazzarini come un atto di coraggio da parte degli autori e della produzione, in quanto ci sono voluti 75 anni per portare veramente alla luce queste vicende, ancora poco conosciute perché da sempre ostacolate anche per motivi di natura politica. Red Land è stato voluto anche da rappresentati della politica italiana come Gasparri e presentato al senato. Un film per tutti, nato per raccontare questa ingiustizia di cui si sa ancora troppo poco.

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