Reddito di cittadinanza, in Svizzera ci riprova un piccolo comune, con 2000 euro ad adulto, dopo la bocciatura a livello confederale nel referendum del 2016.
Un piccolo villaggio della Svizzera sperimentare, dal 2019, il reddito di base incondizionato, simile – anche se più oneroso in termini di costi – al famoso reddito di cittadinanza caro al Movimento 5 Stelle, che assegnerà il contributo solo a chi non raggiunge una determinata soglia di guadagno. Si tratta di Rheinau, uno dei comuni più ricchi della Confederazione elvetica, situato nel Canton Zurigo vicino al confine con la Germania, che vanta un Pil pro-capite superiore a 70mila euro.
Nonostante l’elettorato svizzero abbia respinto (nel giugno di due anni fa, in un referendum a livello nazionale), l’erogazione di un reddito di base incondizionato, questa ridente cittadina di 1.300 abitanti vuole provare a introdurlo lo stesso, in via sperimentale per un anno, e a registrarne gli effetti con un documentario girato dalla regista Rebecca Panian, interessata – ha dichiarato in un’intervista – dalle ricadute sociali e sull’economia locale dell’iniziativa.
Ogni adulto riceverà mensilmente poco più 2000 euro, mentre non è stata ancora individuata la cifra destinata ai minorenni, che la proposta sottoposta al voto popolare nel 2016 aveva fissato a circa 500 euro. Allora il 76,9% degli elettori la respinse, accogliendo le indicazioni del Governo, secondo il quale «il reddito di base incondizionato mette in discussione i valori svizzeri quali il lavoro e la responsabilità individuale».
Oltre al fatto che un calcolo ne faceva ammontare il costo, per la collettività, a una ventina di miliardi di euro! La spesa, evidentemente, non preoccupa le autorità di Rheinau, che confidano nel crowdfunding e nelle elargizioni da parte di alcune ricche fondazioni. Intanto, onde evitare che per incassare quei 2500 franchi ci sia un assalto alla residenza nel loro comune, hanno deciso che il reddito di base incondizionato verrà corrisposto, unicamente, a chi già ci vive.