Strascichi per la polemica sollevata da Luca Zaia sul conto della sorveglianza ai seggi, Maroni, governatore della Lombardia lo smentisce
Roberto Maroni ha replicato a distanza che si sapeva sarebbe arrivato quel conto dal Ministero dell’interno, spaccando la lega sul più bello. A tre giorni dal voto sull’autonomia del Veneto e della Lombardia, i due governatori sembrano offrire l’occasione agli astensionisti di scatenarsi.
Roberto Maroni non contento ha aggiunto che è giusto pagare e che la vede come una cosa positiva significa che lo stato riconosce che la regione può avere competenza anche sulla sicurezza.
Allineati con Maroni anche Flavio Tosi e Graziano Azzalin da sempre hanno detto le spese per la sicurezza nei seggi le pagano le regioni. Nessun colpo basso dunque semmai chi ha qualcosa da dire sono gli stessi agenti di polizia, che dicono che i conti non tornano .
Il Viminale ha messo in contro a Lombardia e Veneto quattro pasti, in realtà noi siamo pagati per sabato e domenica e non lunedì. Anche il servizio offerto è pagato vale per quei due giorni e non per tre.
Infine se la prendono con la regione per votare dovranno recarsi nel loro seggio di residenza e non votare in quello dove stanno di guardia come sempre un bel problema per il movimento.