Il mega cofanetto di W.A. Mozart!

Nell’ambito di una riscoperta della musica classica, Mozart è il numero uno del 2016 nelle vendite dei CD.

Wolfgang Amadeus Mozart batte tutti, almeno per quanto riguarda le vendite di CD nel 2016, superando Drake (dominatore delle classifiche di Spotify) e Beyoncé. Il celebre compositore austriaco è diventato il numero uno grazie ad un cofanetto che è stato messo sul mercato solo il 28 ottobre scorso, in occasione del 225° anniversario della sua morte, e ha venduto 1,25 milioni di copie in sole cinque settimane.

Il box contiene ben 200 compact disc, con il contributo di 600 solisti di fama mondiale e 60 orchestre, per una durata di ascolto pari a 240 ore! E nel suo conteggio la rivista americana Billboard ha scorporato i dati, considerando come vendita singola quella di ognuno dei 200 esemplari contenuti nel cofanetto.

“Mozart 225” continua a comunque a vendere bene, per 500 dollari su Amazon. Il che significa, fa notare il giornale Quartz, che sino ad oggi ci sono state più di seimila persone disposte a sborsare una bella sommetta per una compilation di classica.

Ma il “caso Mozart” non è il solo a far pensare ad un ritorno della cosiddetta “musica colta”: la Fimi (Federazione industria musicale italiana) segnala, in controtendenza con un mercato che certo non è esaltante, una crescita delle vendite dei cd (nel 2015 rispetto al 2014) di un buon 20% del repertorio classico.

Appassionati del genere sembrano essere, in particolare, i giovani cinesi dove un’intera generazione di studenti della classe media urbana sta prendendo lezioni di pianoforte. Se le tendenze attuali continuano ci saranno in Cina, nei prossimi anni, più studenti di formazione classica che in qualsiasi altra parte del mondo. 

Il pubblico italiano, dal canto suo, sembra aver riscoperto il fascino di una serata all’opera o in una sala da concerto: la Scala di Milano ha registrato l’anno scorso quasi 446 mila presenze contro le 332 mila del 2013, mentre al teatro dell’Opera di Roma l’incasso per il 2016 (sino ad ottobre) è stato di 11 milioni e 770 mila euro contro i 7 milioni e 300 mila del 2014.

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