Nuova puntata de “Il Fatto di Luigi Gandi” dal titolo “droga libera o repressione con nuove leggi?” Ne parliamo con Renato Boraso, Assessore alla Mobilità e tante altre deleghe del comune di Venezia, primario di psichiatria Pier Paolo Urbani che analizzerà anche gli effetti della droga sulla psiche umana, Giampaolo Conte ossia il responsabile del comitato di Via Piave e altre zone di Mestre, che lamenta un degrado importante in questa realtà veneziana.
Sicurezza a Mestre
Renato Boraso: “Le persone hanno fatto una scelta, puntando su alcuni aspetti. Tema della sicurezza, ed è evidente, del lavoro e dei nostri anziani, di cui parleremo un altro giorno. Ma la sicurezza è stato uno dei punti di forza della vittoria del centro destra e di Fratelli d’Italia.
La gente vuole cose semplici per il rispetto delle regole, ci sono aspettative. Il sindaco chiede maggior potere ai sindaci, è uno dei teorizzatori di quei carceri brevi a disposizione dei sindaci per dare un segnale, per far comprendere che c’è della detenzione e non un rilascio immediato. Per dare un’immagine dei affidabilità e serietà. L’esempio della Danimarca non è a caso, a prescindere dalla nazionalità del soggetto coinvolto, la pena ci deve essere. Basta con la delinquenza.”
Certezza della pena
Pier Paolo Urbani, Primario di psichiatria: “Il tutto si chiama certezza della pena.”
Renato Boraso: “che non c’è più.”
Giampaolo Conte, cittadino Via Piave di Mestre: “La settimana scorsa sono stato con il Signor Prefetto e il Questore nei giardini Piave. C’è stata molta sensibilità sul tema, da parte del Prefetto anche. Mentre qui si tratta di ascoltare cosa dice il cittadino del quartiere Piave soprattutto. Tutta Mestre ha i suoi problemi, così come ogni quartiere ha il proprio, ma quello che sente di più il disagio è il quartiere Piave. Perchè con la stazione vicina è ovvio che gira di tutto.”
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