La Voce della Città Metropolitana

Renzo Mazzaro: questione “Bolsonaro” e No VAX

Le notizie belle e brutte della settimane scelte per noi da Renzo Mazzaro

Siamo in collegamento con Renzo Mazzaro, che ormai è diventato un volto noto perché è il terzo venerdì che ci fa compagnia nell’analizzare le notizie della settimana. Quelle più “piccantine” perché fanno parte della sua natura e per questo abbiamo scelto la sigla di 007: ironico e piccante.

Vai, Renzo Mazzaro!

“Il fatto più curioso della settimana è l’onorificenza che il comune di Anguillara ha dato al presidente del Brasile: Jair Bolsonaro. Il fatto bello è che il Presidente del Brasile verrà a ritirarla lunedì. Il problema è che in Brasile, la commissione che hanno instaurato per eseguire indagine sui morti per Covid, ha messo sotto inchiesta Bolsonaro ed è stato rinviato a giudizio per crimini all’umanità.

Ci sono 27 capi d’accusa in cui si parla di omicidi, di corruzione e di cialtroneria. È una situazione seria in Brasile e rischia di diventare seria anche da noi perché c’è stato un movimento di contestazione e lunedì ci sarà un gruppo di persone che è intenzionato a protestare energicamente sotto il municipio.

Bolsonaro non sarà qui solamente per ritirare la cittadinanza onoraria del comune di Anguillara, ma è qui per il G20. Sembra che questa vicenda non desti rumore. Il Presidente del Brasile andrà anche a visitare il Santo e i frati hanno preso le distanze, tant’è che la diocesi di Padova si dice imbarazzata di tutto ciò. La Diocesi di Padova invita Bolsonaro ad occuparsi di più dei diritti umani e il sindaco di Padova ha detto che ha altro da fare piuttosto che andare ad incontrare Bolsonaro.”

La questione “Bolsonaro”

Ho letto la difesa da parte degli amministratori di Anguillara e dicono che loro non danno la cittadinanza a Bolsonaro per i crimini, perché ha delle origini ad Anguillara.

L’argomento è divisivo ed è forse per questo che Draghi ha preso le distanze.

“In concomitanza a questo, c’è la cittadinanza revocata dal comune di Adria revocata a Benito Mussolini perché la da invece a Giacomo Matteotti. Fu un deputato socialista ucciso da picchiatori fascisti nel 1924 su incarico di Mussolini, il quale rivendicò in aula la responsabilità politica e morale di questo omicidio.

Mussolini aveva dato l’ordine di dare una lezione a questo deputato che parlava di imbrogli elettorali e di altre violenze eseguite dai fascisti. Questa lezione era andata oltre perché avevano dato più botte a Matteotti, uccidendolo. Il fascismo è proprio questo: impartire una lezione con le botte.”

Secondo me, il fascismo è anche impedire alla gente di esprimere le proprie opinioni.

“Il sindaco di Adria è stato accusato di essere un talebano.”

Dibattito sulla storia

Gli storici lo dicono sempre: non si possono applicare le categorie del nostro tempo, alla storia che è passata. Bisogna rivivere quei momenti per riuscire a capire cos’è accaduto. Anche questa operazione “politicamente corretta” che si verifica negli Stati Uniti in cui abbattono le statue degli schiavisti, è facile da criticare a distanza di anni. Bisognerebbe tornare indietro di due secoli per capire. È come dire che Giulio Cesare fosse un dittatore.

Sono passati 2000 anni, Renzo Mazzaro. Le categorie storiche e politiche vanno applicate all’epoca in cui si vive.

“Non c’è niente di peggio che giudicare un fatto passato con una mentalità posteriore.”

Questa è una conquista della storiografia moderna. Non è una cosa da ignorare.

“Hanno abbattuto le statue di Mao, di Mussolini, di Hitler e di Cristoforo Colombo. Questo è sempre successo. Il fatto più interessante che si sta verificando ad Adria è che si stia imponendo l’attenzione su una persona di cui si è sempre parlato molto poco.”

Sono d’accordo con te, Renzo Mazzaro!

“Giacomo Matteotti è stata una vittima di una lezione impartita a botte. Se tu vuoi dare una lezione, dai una lezione a parole. Se vuoi picchiare qualcuno vai sul ring e inizi a dare pugni a qualcuno di pari peso.”

Sono d’accordo Renzo Mazzaro. Se capitasse ora, sarebbe più facile dirlo. È capitato allora, in un’epoca in cui la ragion di Stato imponeva quello. È una figura che va recuperata, sicuramente.

“Soprattutto in un momento in cui si parla di Fascismo. Passerei alle notizie che hanno tenuto banco, soprattutto quelle legate al Covid. Più il tempo passa, meno si capisce sulle proteste ‘No Green Pass’. A Milano sarà il quindicesimo giorno in cui si protesta. Prima si è protestato a Roma, poi Trieste.

A Milano c’è anche un ex brigatista di prima fila, che andava a protestare contro la TAV ed è stato in carcere per una ventina d’anni. Ci sono gruppi di estrema destra all’interno delle manifestazioni. Non si comprende più dove stia l’interesse a discernere tra i comportamenti corretti e quelli meno da tenere durante la pandemia.

Inoltre, trovo molto interessante anche la lettera che ha ricevuto il direttore del Gazzettino, in cui una persona gli aveva scritto: “Ma perché non scrivete che i morti di Covid in Italia sono stati 3.873 e non 130.468?”. In seguito, il direttore ha così risposto: “Non lo scriviamo perché non è vero”, spiegando anche l’origine di questa cifra. Sui 130.000 morti di Covid è stata fatta una ricerca e si è scoperto che il 2,7% delle persone decedute, prese in esame, non presentava patologie pregresse e sono morte da Covid.”

Mentre tutti gli altri presentavano anche delle complicazioni.

“I No-Vax prendono quel 2,7% e lo applicano su 130.000 e per questo salta fuori la cifra di 3.873. Successivamente, dicono che questa è il vero numero di morti di Covid. Ma il problema è molti dei morti da Covid erano sanissimi. Chi aveva qualche complicazione pregressa, è morto ma non lo sarebbe se non lo avesse preso.”

Ne abbiamo anche parlato con il Presidente dell’Ordine dei Medici, che faceva lo stesso paragone.

“Invece, una nuova notizia è che al processo per Veneto Banca, legato al disastro della Banca Popolare di Vicenza, è andato in prescrizione uno dei reati, contestato all’unico imputato, Vincenzo Consoli. Quando un reato va in prescrizione, vuol dire che non si può più chiederne conto.”

“Ora rimangono solamente due reati imputati a questa persona: ostacolo alla vigilanza e falsa introspezione. Anche questi cadranno in prescrizione a fine dicembre. Se il processo non finisce con una condanna o soluzione entro dicembre, l’unico imputato non dovrà rispondere più ad alcuna accusa. La cosa non è positiva nemmeno per Consoli, perché si considera innocente e vuole essere giudicato. Questo è un nobile comportamento per un imputato e vediamo se andrà così.”

Abbiamo altre notizie, Renzo Mazzaro?

“Due notizie sono indicative per il nostro tempo. La prima è che un signore è morto a Spinea ed è stato scoperto un mese. Costui era morto in casa, aveva 63 anni e lavorare alle Poste e, attualmente, stava effettuando la modalità smart working.”

Questo è terribile e non è l’unico e l’ultimo a morire in solitudine.

“È il grande dramma della solitudine. Un altro dramma è quello legato alle morti sul lavoro. È morta una signora, che lavorava presso una fabbrica tessile nell’alto padovano, stritolata da una macchina. Ho letto che è la 12° persona che muore in Veneto dall’inizio dell’anno sul lavoro. Vuol dire che muore una persona ogni 20 giorni e questo non deve assolutamente accadere.”

“Poi, ci sono due anniversari vicentini. Il primo è Antonio Pigafetta, che ha circumnavigato lo stretto di Magellano e vissuto nel 1500. Nel 1522, è tornato dal giro del globo dopo 3 anni di navigazione e ha scritto le sue memorie, grazie alle quali si sa su Magellano. Invece, 100 anni fa nasceva sull’Asiago Mario Rigoni Stern, scrittore di cui vi consiglio caldamente i libri, cui libro più noto è ‘Il sergente della neve’, dove aveva raccontato la ritirata in Russia. Vorrei chiudere elogiando il presidente della Giunta Regionale, Luca Zaia, e abbasso il governatore Luca Zaia. In Italia non abbiamo dei governatori delle Regioni, ma sono dei presidenti. È ora che utilizziamo la terminologia corretta.”

Vediamo se, dalle nostre conversazioni, parte una campagna contro questo termine. Vedo che lo utilizzano tutti a livello nazionale.

“È una piccola causa, ma che segnala un grosso problema: il governatore può fare quello che vuole, mentre il presidente è sottoposto al controllo del Consiglio Regionale. Luca Zaia ha già la maggioranza e per questo si dovrebbe far chiamare presidente e non governatore.”

Grazie Renzo Mazzaro e buon fine settimana!

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