Renzo Mazzaro: il Consiglio di Stato azzera le concessioni delle spiagge

Questa settimana sono davvero molte le notizie da diffondere e a commentarle come ogni venerdì è Renzo Mazzaro

È arrivato il venerdì con Renzo Mazzaro. Il nostro James Bond che fa le scorribande nella settimana tra le notizie.

Renzo, cosa ci racconti?

“Secondo me, la notizia più importante della settimana è senz’altro la sentenza del Consiglio di Stato a proposito delle concessioni demaniali delle spiagge. Questa sentenza stabilisce il 31 dicembre 2023 come termine ultimo per la durata di queste concessioni e poi bisognerà metterle in gara. È una sentenza che è stata accolta con particolare virulenza e proteste da molte persone, per esempio, Matteo Salvini, l’ha definita una sentenza da quarto mondo.

Forse perché il suo amico, Massimo Casanova, deputato della Lega, è il gestore del famoso Papeete Beach di Milano Marittima, dove Salvini va a fare le vacanze. Questa concessione ha un canone di 10.000 € annui che il concessionario versa allo Stato. Il medesimo Massimo Casanova, ha però incassato nel 2018, 2 milioni e mezzo di euro e nel 2019 3 milioni e 200 mila euro. Anche volendo inserire gli investimenti, il guadagno c’è””

Il guadagno c’è, però tiri fuori anche un’eccezione. In quella costa lì ci vanno tutti, poi bisogna vedere quanto ha investito. Quando tu costruisci un bar è come se costruissi una casa. Io comunque non penso a loro ma penso alla nostra costa veneta.

“Certamente! Qui ci sono centinaia di chilometri di spiagge attrezzate che hanno degli investimenti. Se tu pensi che adesso una persona debba fare un investimento, deve comunque fare i conti tra 2 anni con il rientro o meno. Tutti i soldi che sono stati investiti sono sicuramente delle considerazioni più che valide” ha detto Renzo Mazzaro.

È anche vero che lo sapevano. È da anni che se ne parla.

“Lo sapevano sì. Però avevano avuto il Governo Conte che aveva prorogato fino al 2033. C’è stato un ricorso del Comune di Lecce, con una sentenza che pone un obbligo impreciso al Parlamento. Che il Parlamento intervenga o no, dal 1 gennaio 2024 bisognerà andare in gara. Ora se ne discute molto tra i concessionari del Veneto, i quali hanno delle buone ragioni, che sono quelle di aver investito dei soldi e di aspettarsi un ritorno, senza essere cacciati a calci nel sedere dopo aver fatto degli investimenti importanti. Sicuramente la via d’uscita sarà quella di tener conto che il denaro investito, creerà un diritto di prelazione e nel momento in cui andranno in gara, a parità di condizioni, potranno continuare. Se ne discute e probabilmente si arriverà ad un accomodamento perché è giusto tenere in considerazione tutti i punti di vista. Questa è sicuramente una notizia che apre un grosso dibattito e per questa l’ho messa in cima alle notizie che ho individuato”.

“Poi c’è sempre da discutere ampiamente di Covid. Aumentano i contagi, aumentano le proteste dei No-Vax e dei No Green Pass. Aumenta la confusione di ogni livello. Prendo i titoli di due giornali di ieri. ‘La Verità’ diceva: ‘Siamo all’epidemia dei vaccinati, mentre il ‘Gazzettino’ diceva: ‘Siamo all’epidemia dei non vaccinati’. Due titoli diametralmente opposti eppure sono veri tutti e due, anche se con graduazione differenti. È vero che ci sono dei vaccinati che si ammalano, perché anche il vaccinato può contagiare, ma il suo contagio non ha comunque la virulenza di una persona che non è vaccinata. I dati del Veneto in questo momento, sono che nella prima settimana di novembre, nelle terapie intensive, per un milione di persone c’erano 27 non vaccinati e uno vaccinato. Questi dati qui spiegano che avevano sì tutti e due ragione, però uno aveva molta meno ragione, mentre l’altro aveva molta più ragione”.

Terapie Intensive e l’emergenza covid

Renzo, posso aggiungere anche un’altra cosa? A questo punto ognuno ha la sua verità… Le terapie intensive sono occupate con una percentuale bassissima: il 4%. Si parla di emergenza solo quando si supera il 10/15%. parlare di pandemia in questa fase, non è forse prematuro? Forse hanno ragione tutti ma forse hanno torto anche tutti e due? Io sento tantissime persone che dicono di continuare ad usare le mascherine ed evitare gli assembramenti, ma evitiamo questo allarmismo.

“Io, per via di dar torto a qualcuno, darei torto anche a quelli che parlano di libertà compresse in Italia e nel Veneto. Pensate che a Singapore, se uno si ammala e non è vaccinato, viene curato dal Sistema Sanitario, ma lui o i suoi eredi devono pagare il conto. In Australia, se abitassi lì e volessi uscire, devi dire dove vai e perché. Quando rientri devi metterti in quarantena in un albergo che devi pagare a tue spese per 15 giorni e puoi uscire sono mezz’ora al giorno. Noi parliamo di libertà conculcate.

Al porto di Trieste, uno scaricatore di porto si era messo in malattia perché era un No-Vax però andava contemporaneamente a protestare e lo hanno fotografato in orari in cui non doveva esserci. Lui ha risposto che è uscito negli orari previsti ma non è vero perché è uscito tutta la settimana ed è stato licenziato in tronco. Sono comportamenti che andrebbero collocati in un contesto ben preciso che è quello di approfittare dei margini che vengono consentiti” ha detto Renzo Mazzaro.

I non vaccinati

Non ho nulla da aggiungere perché secondo me, questo allarme è ancora un po’ prematuro, per quanto ci si debba preoccupare, come ha detto Zaia di usare la mascherina. Questa diatriba tra vaccinati e non vaccinati, per il momento, è ancora prematura. Quando inizieranno ad esserci delle terapie intensive impegnate, allora si incomincerà ad odiarsi a vicenda. C’è troppo odio in questo momento, non ti pare?

“Siamo sfasati completamente. Si perde di vista il fatto e si va sull’ideologico e questo è sempre sbagliato. Poi ci sono molte altre notizie che io ho elencato, che sono più che altro curiose e che voglio citare perché la vita non è fatta solo di queste opposizione ideologiche e di questi grossi problemi. È fatta anche di piccole cose, per esempio, a San Zenone Degli Ezzelini, hanno tenuto banco questa settimana la storia della vicenda del parroco che voleva celebrare una messa in ringraziamento al padre eterno perché il parlamento italiano ha bloccato il disegno di legge Zan”.

“Ora la curiosità è che a San Zenone Degli Ezzelini il sindaco è dichiaratamente omosessuale. La vicenda ha fatto scalpore, è intervenuta la diocesi di Treviso richiamando il parroco, dicendogli che aveva esagerato. Il parroco ha chiesto scusa e la messa non è più stata celebrata in ringraziamento al padre eterno per essere intervenuto. La cosa potrebbe essere finita qua e invece il fatto ha creato, giustamente secondo me, un interessamento da parte di altri preti che hanno scritto una lettera all’Avvenire, che è il giornale dei cattolici, una lettera aperta in cui dicono che la chiesa cattolica non è attenta a questo fenomeno dell’omosessualità”

Del fenomeno Lgbt, è difficile da ricordare ma Lgbt.

“Del complesso di fatti che vanno nei comportamenti sessuali non normali secondo molti. Che poi che cos’è la normalità tra l’altro. Chiedono più comprensione da parte delle strutture ecclesiastiche.”

Papa Francesco

Certo. Posso aggiungere che, secondo me, la chiesa ha anticipato i tempi con Papa Francesco perché se ti ricordi è stato lui per primo, proprio all’inizio del suo insediamento, che ha detto “chi sono io per mettermi tra dio e un gay?” La questione la posta un po’ lui all’inizio, sconvolgendo anche forse parte del suo mondo.

“Senz’altro diciamo meritoriamente. Un’altra notizia, a suo modo curiosa, è che a Belluno una palestra vendeva, o meglio distribuiva naturalmente a pagamento, degli  anabolizzanti, per irrobustire i muscoli fatti in casa. Il trainer è stato arrestato. C’è anche una farmacista che è stata denunciata perché lucrava su questi farmaci che avevano un effetto del tutto indesiderato. Per esempio una delle persone che le aveva adoperate, un uomo, si è visto crescere i pettorali al punto che sono diventati due seni femminili senza possibilità di ritorno tra l’altro quindi poco da ridere.

Ha dovuto essere sottoposto ad un intervento chirurgico per riportarli alle dimensioni maschili. Altre persone hanno avuto altri disturbi anche gravi e sempre irreversibili. Dal che si desume che, come minimo, quanto meno se vuoi irrobustire i muscoli stai attento a quello che prendi o, forse meglio ancora, limitati all’esercizio fisico che, però, è quello molto più faticoso quindi come sempre le scorciatoie vengono preferite” ha detto Renzo Mazzaro.

Quindi, scusami Renzo, la vanità non è solo femmina. No?

“Assolutamente no, scherziamo. La vanità è umana e l’accettare  che i maschi ne hanno forse anche più bisogno perché, in ogni caso, il mondo femminile è più agevolato.”

Magari loro, più che per vanità lo fanno anche per rimediare compagnia, non lo so. Avere questi muscoli comunque ti aiuta. Però insomma, la vanità non è solo femmina dai.

“Neanche un po’. Ad Abano una signora, per via delle notizie curiose, è ricorsa al giudice perché voleva che l’amante del marito le corrispondesse i danni quantificati in 30.000 euro di danni morali e materiali che lei aveva ricevuto. Il giudice ha deciso di no, ha detto che l’obbligo della fedeltà compete al coniuge non all’amante. Secondo me la cosa verrebbe talmente logica, questa sentenza, che mi chiedo perché l’avvocato abbia deciso di intraprendere una causa con queste motivazioni.”

Posso cercare di entrare nella logica dell’avvocato? Immagino che fosse una donna, un’avvocatessa, forse no? Perché, secondo me, sotto sotto uno pensa che un uomo sia, in qualche modo, c’è convenzione d’incapace, insomma, in qualche modo un uomo viene inghiottito da questo fascino di questa donna, la trasgressione, l’amante eccetera. In qualche modo c’è il concorso di colpa. Secondo me ragiona così un’avvocatessa.

“Penso che ci sia del vero, senz’altro, però in questo caso il giudice ha dato torto” ha detto Renzo Mazzaro.

È anche giusto che un uomo sia responsabile delle sue azioni.

“Purtroppo per questa signora il massimo dei danni potrà forse averli rivalendosi sul marito. Invece, per finire, una notizia di uso più vasto. Ho visto che a Padova ma anche in altre città, hanno presentato questa settimana una scuola guida per monopattini. C’erano anche i vigili in una piazza del centro, hanno fatto adoperare questi monopattini.

Le persone potevano informarsi. Sono monopattini che possono essere noleggiati, hanno un blocco della velocità a 20 Km/h. Poi si dice anche che in certe zone bisognerà andare a 6 Km/h. Naturalmente, a questo punto, il blocco non potrà più funzionare. Bisognerà che siano i conduttori ad essere attenti all’eccesso di velocità. Certamente è un’iniziativa che entra dentro a un uso diciamo di un attrezzo che fino ad adesso non è stato regolamentato però sta prendendo piede e quindi induce, in qualche modo, a un cambiamento anche forse delle nostre abitudini” ha detto Renzo Mazzaro.

Sono perfettamente d’accordo Renzo.

“Io vorrei chiudere però, è arrivato il momento”

Indovino? Sul governatore e presidente della regione Veneto. Dai

“Salutando il presidente della giunta regionale Luca Zaia, a cui voglio molto bene ma non voglio affatto bene al governatore del Veneto Luca Zaia perché noi non abbiamo governatori abbiamo presidenti di regione in Italia. Quindi adoperiamo le parole giuste” ha concluso Renzo Mazzaro.

La chiameremo così questa trasmissione. Fatti belli e brutti senza governatori.

“Se vuoi introdurre questo mi sta bene”.

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