Renzo Mazzaro analizza gli effetti che la guerra ha avuto sul nostro modo di affrontare i problemi e ricorda l’anniversario dell’invasione Russa da parte dell’Italia nel 1942.
Un mese dalla guerra in Ucraina: le parole di Renzo Mazzaro
“E’ un mese che è iniziata la guerra in Ucraina e ci accorgiamo che è cambiata anche la nostra vita. Non si parla più per esempio di inquinamento atmosferico delle nostre città e di aria irrespirabile, o di auto a diesel che non potranno più circolare dal 2025, si parla invece di tornare alle centrali a carbone e perfino di tornare alle centrali nucleari che nel nostro paese sono state bloccate da un referendum.
Non si parla più di crescita o di ripresa economica dopo il Covid, si parla invece di marcia indietro dell’economia, addirittura di paralisi di interi settori, a cominciare dai trasporti, di rincaro dei prezzi a cominciare dai prodotti alimentari.
Lo sport
La prova più evidente di questo cambiamento è lo sport, pensate ieri sera la nazionale di calcio italiana e stata eliminata dalla Macedonia del Nord, cioè dalla squadra di un paese che conta 1.800.000 abitanti, cioè che è tre volte più piccolo del Veneto… Sarebbe stata una tragedia biblica in altri momenti, come accadde nel 1966 quando l’Italia venne eliminata dalla Corea del Nord e la squadra venne accolta al ritorno con un lancio di pomodori e se ne parlò per anni. Oggi è successo da poche ore ma non mi pare di vedere la stessa tragedia.
Mazzaro: “La guerra in Ucraina ci ha riportato con i piedi per terra”
In qualche modo siamo riportati a misurazioni più reali degli avvenimenti, a una scala di valori fondamentali, di base. La guerra in Ucraina ci ha riportato con i piedi per terra… I problemi veri sono i morti sotto le bombe. Sono i profughi che arriva in Italia e dobbiamo e vogliamo ospitare. Sono le sanzioni che l’Europa ha adottato contro la Russia e che si ritorcono contro di noi. Sono i politici che non riescono a trovare mediazioni efficaci. Perfino il Papa sembra paralizzato nell’iniziativa: molti vorrebbero che andasse in Ucraina ma si scontrerebbe con il patriarca greco ortodosso di Mosca Kirill che ha benedetto la guerra di Putin. Anche la religione divide.
La guerra di Putin, l’invasione dell’Ucraina è comincia un mese fa. Ma 80 anni fa, nel 1942, erano gli italiani che hanno invaso la Russia. Italiani e tedeschi assieme, nella seconda guerra mondiale. Questo anniversario nessuno lo ricorda, chissà perché.
Vorrei ricordarlo io con la testimonianza con Mario Rigoni Stern, forse il più grande scrittore veneto, “Il sergente nella neve”, libro che spero abbiate letto. E con un altro libro di Mario Rigoni Stern, che vi segnalo, “L’ultima partita a carte”, scritto nel 2002. La partita a carte è quella che lui fa con suo zio prima di partire per la spedizione in Russia, nel 1942. Suo zio stava zitto perché i rendeva conto della gravità del momento, lui invece era convinto di andare a una guerra lampo e tornare senza problemi. Non sapeva a cosa andava incontro. Il libro racconta l’invasione italiana della Russia. Leggetelo, “L’ultima partita a carte”, costa solo 9 euro.” ha affermato il giornalista Renzo Mazzaro.