“Il maltempo di questi ultimi giorni ci ripropone il tema della sicurezza nel territorio. Come saprete ci sono state frane, smottamenti, allagamenti ed alberi abbattuti da venti eccezionali e perfino morti in alcune regioni d’Italia.”
Renzo Mazzaro
Sappiamo che molto è dovuto dai cambiamenti climatici, con i quali oramai dovremo fare i conti e convivere. Sappiamo anche però che molti degli effetti più gravi sono causati dai comportamenti dell’uomo sul territorio. Ed uno degli insulti più gravi che possiamo fare al territorio è il continuare a costruirci sopra nuovi edifici. Magari poi non li utilizziamo nemmeno.
Strutture abbandonate
Guardiamo per esempio i capannoni industriali. Nel Veneto ce ne sono attualmente presenti 11 mila. Ripeto 11 mila, ma vuoti, non utilizzati. Potremmo sfruttare queste strutture piuttosto che costruirne di nuove. Invece che utilizzarle sono completamente abbandonate. Un censimento è stato fatto proprio l’anno scorso, in questo periodo di novembre, da Confindustria Veneto. Sto parlando quindi di cemento, asfalto e asfalto, cemento. Cosicché quando piove, il terreno non assorbe più come in precedenza e l’acqua finisce per incanalarsi diventando torrente o fiume che invade tutto.
Il consumo di suolo
Qualche giorno fa l’ISPRA, che è un istituto per la protezione ambientale, ha diffuso i dati sul consumo di suolo in Italia nel 2022. Risulta che l’anno scorso abbiamo consumato il 10% di suolo in più dell’anno precedente (2021). In pratica, in numero fisso, sono stati urbanizzati 87 km di terreno che prima era agricolo.
Viaggiamo al ritmo di 2 metri e mezzo di terreno urbanizzato al secondo. Ma urbanizzati come?” Renzo Mazzaro si chiede.
Sempre nuove strutture
“I dati dell’ISPRA ci spiegano che in prima fila ci sono i nuovi edifici e mai ci siamo invece messi a ristrutturare quelli già esistenti. In seconda battuta vengono la grande distribuzione e la logistica. Nel Veneto abbiamo riempito le periferie delle città di grandi magazzini, che sono ipermercati a distanza di 100 m l’uno dall’altro. Una cosa impressionante.
In terza battuta vengono le grandi infrastrutture. Il Veneto è la seconda regione in Italia per consumo di suolo dopo la Lombardia. Se rapportiamo però territorio e popolazione, siamo addirittura in testa. Ciò nonostante una legge Regionale approvata nel 2017, che avrebbe dovuto cambiare la situazione.
Renzo Mazzaro ricorda della legge
Questa doveva essere una legge rivoluzionaria. L’allora Consigliere Regionale Francesco Calzavara che oggi è assessore della Giunta Zaia, ne concordava l’importanza. Diceva che uno che possiede un pezzo di terra oggi, pensa di avere in tasca un biglietto della lotteria. Nel 2017 confidavano nel cambiamento della destinazione d’uso, mentre d’ora in avanti privilegeremo il recupero del resistente.”
Leggi Anche: Ciclone Ciaran in Veneto: scatta l’allerta rossa