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Resurrezione: la Venezia del virus in un documentario

Le città riprese sono Venezia, Firenze e Roma, luoghi simbolo dell'Italia e dalla sua cultura

Impressionante Venezia senza turisti, senza il rumore dei vaporetti, del chiacchericcio e dei trolley. Una situazione che sembrava impossibile fino un po’ di tempo fa è ora realtà a causa del coronavirus. Questa ambientazione può risultare, oltre che irreale, desolata e triste, ma può anche sembrare il giusto punto per una ri-partenza, un nuovo inizio. Questo il tema del documentario girato da Marco Cervelli, intitolato, appunto, “Resurrezione”, un film che mostra le città italiane in quarantena.

Resurrezione

Le immagini delle strade deserte non sono, però, silenziose, accompagnate dalla suggestiva musica di Pino Donaggio. La città di Venezia calma, con l’acqua dei canali placide e pulite sembra addormentata, pronta a ripartire con una nuova forma.

Il documentario

Nel documentario non è mostrata solo la città lagunare, ma anche Roma e Firenze. Si tratta di tre luoghi simbolo dell’Italia e della sua cultura. Vederle deserte fa impressione e sembrano mostrare la più grande paura della società contemporanea: la solitudine.

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