Rete di spaccio nigeriana smantellata a Mestre

Duelli a colpi di machete e prostitute iniziate con sesso di gruppo. Uno dei componenti della banda di nigeriani smantellata ieri in Emilia Romagna operava a Mestre.

A Mestre, smantellata la rete di spaccio nigeriana, con mandante italiano, dieci gli arresti.

Rete di spaccio nigeriana

Lo spaccio si sviluppava soprattutto nel nord-est italiano, tra Padova e Mestre. Le dimensioni del giro d’affari della spietata banda dei narcotrafficanti africani, gestita però da un dj di Ferrara, sta emergendo in queste ore. Gli esperti ovulatori, erano obbligati a fare da corriere sotto minaccia di morte, tra Olanda, Francia e l’Italia.

La testa e la parte operativa dell’organizzazione

La testa, il mandante,  era in Emilia Romagna , ma la parte operativa era concentrata prevalentemente nel nord-est. Uno dei pusher di riferimento in Veneto era Okoduwa Godspower, detto Dozen, nigeriano di 31 ani. Secondo le indagini, era coinvolto nella gestione delle questioni interne e delle relazioni con altre bande criminali. Ma soprattutto era quotidianamente dedito al narcotraffico nella zona di Mestre, Venezia e Padova.

È anche il protagonista di molti episodi specifici di spaccio di eroina e cocaina che sono stati documentati a Musile di Piave, tra il 2018 e il 2019. Comandare l’organizzazione era prestigioso al punto che per accaparrarsi il posto di capo-zona, gli adepti duellavano a colpi di machete .

Non solo droga ma anche prostituzione

Non solo droga, ma anche prostituzione. Nel gruppo padovano le donne venivano affiliate mediante rapporti di gruppo e poi sfruttate sessualmente.

Un’altra delle persone arrestate all’alba di oggi si trovava a Mirano ma, da quanto emerso, la sua presenza nel Veneziano era casuale e si spiega con l’abitudine degli associati a spostarsi frequentemente.

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