Il Teatro Toniolo riapre al pubblico. I primi tre appuntamenti saranno interamente dedicati alla musica da camera.
Il Teatro riapre con la musica da camera
Il Teatro Toniolo riapre le porte al pubblico per tre concerti di musica da camera, di recupero della stagione interrotta a causa dell’emergenza Covid. Essi costituiscono la rassegna “La musica ritorna al Toniolo”, frutto della collaborazione del Settore Cultura del Comune di Venezia con l’Associazione Amici della Musica di Mestre.
Per acquistare i 165 biglietti disponibili è necessario utilizzare la piattaforma web www.vivaticket.com. L’ingresso è consentito esclusivamente nel pieno rispetto della normativa vigente: misurazione della temperatura, distanziamento e mascherina sempre indossata, anche da seduti.
“Dopo il Teatro La Fenice, i musei e il ritorno della musica all’aperto in piazzetta Malipiero, un’altra apertura altamente simbolica come quella del Teatro Toniolo, torna a dare ossigeno al mondo della cultura che tanto ha sofferto in questo lungo periodo di pandemia”. Sottolinea così Giorgia Pea, presidente Commissione cultura del Comune di Venezia.
Gli appuntamenti
Il primo appuntamento, lunedì 24 maggio alle ore 19.30, è con Mario Brunello ed il Coro del Friuli-Venezia Giulia, direttore Anna Molaro. Un concerto molto atteso, programmato per marzo 2020 e sospeso a causa della pandemia. Fù il primo concerto che si dovette sospendere e che simbolicamente ritorna ad aprire questa rassegna, come simbolo di rinascita. Un concerto nel quale le tante voci fuse insieme del coro dei 24 elementi si intrecciano alle calde sonorità del violoncello. Un programma musicale che esalta l’impasto sonoro tra canto strumentale e vocale e dà vita ad originali incontri, da Bach ai giorni nostri.
Martedì 1 giugno alle ore 19.30 salirà sul palco l’eterogeneo e consolidato duo pianistico Massimiliano Génot & Emanuele Sartoris, proveniente uno dal “classico” e l’altro dal “jazz”. Fulcro del programma sarà la rilettura in chiave contemporanea e polistilistica del “Totentanz”, leggendaria composizione di Franz Liszt. Uno straordinario concerto in cui l’interpretazione di un pianista si trasforma in improvvisazione in contemporanea dell’altro e viceversa, creando insieme un gioco di grande abilità esecutiva e profondità musicale. In conclusione, un omaggio a Igor Stravinsky, del quale ricorrono i 50 anni della morte.
Martedì 15 giugno alle ore 19.30 sarà la volta dell’oboista Paolo Pollastri, il primo oboe solista dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, insieme al Quintetto a Plettro “Giuseppe Anedda”. Il Quintetto, composto da Emanuele Buzi e Michele Mucci al mandolino, Valdimiro Buzi alla mandola, Andrea Pace alla chitarra ed Emiliano Piccolini al contrabbasso, è stato fondato per rendere omaggio al celebre mandolinista sardo Giuseppe Anedda ad opera dei suoi nipoti Emanuele e Valdimiro Buzi.
Il suono degli strumenti a corde del Quintetto dialoga con quello dell’oboe, in un repertorio che spazia dal barocco fino al contemporaneo, con un omaggio ad Astor Piazzolla, in occasione dei 100 anni della nascita.