Riccato, i pericoli del cormorano per i vallicoltori

La presenza crescente del cormorano nella Laguna di Venezia crea tensioni con i pescatori locali, alimentando preoccupazioni sull'impatto sull'ittiofauna e sulle attività di pesca tradizionali

Il pericolo quindi viene anche dall’alto, più precisamente dal cormorano. C’è una gronda lagunare dove insistono le valli e con termine un territorio fortemente antropizzato e urbanizzato. Questo crea una pressione.

Un nuovo abitante della Laguna di Venezia

Federico Riccato: “Il cormorano negli ultimi 20 anni è aumentato nella Laguna di Venezia e sta bene a livello di temperature. Ha iniziato una ventina di anni fa a nidificare in Laguna di Venezia, mentre prima era semplicemente un uccello migratore ed è tuttora un migratore e le sue abbondanze sono più alte durante il periodo autunnale e invernale. Si tratta di un animale estremamente efficiente.”

Abitudini alimentari del cormorano

“Un cormorano mangia giornalmente dai 3 ai 5 etti di pesce. Non ha predilezione per le orate, le spigole o i cefali che ci sono dentro alle valli, però si distribuisce piuttosto bene sul nostro territorio. Di solito ci sono tra i 6000 e i 7000 cormorani negli ambiti lagunari veneziani. Fanno anche una caccia sociale, cioè si mettono tutti insieme per cacciare i banchi di pesce.”

Impatto sulla pesca e sulle attività dei vallicoltori

“Un pescatore che vede diminuire il suo pescato pensa sempre che la colpa sia di qualcun altro. Per cui il cormorano è un alibi eccezionale, anzi è l’indiziato numero 1. In realtà nelle valli da pesca, tantissimi danni li fanno anche gli aironi. Gli aironi sono anche loro ittiofagi. Il cormorano mangia animali di forma allungata se può, nel senso che fa fatica a inghiottire un’orata da porzione in quanto è un animale molto spesso. Invece gli aironi beccano un po’ tutto. Quindi ci sono effettivamente dei problemi per i vallicoltori.”

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