Ovovia sul Ponte di Calatrava è stata rimossa: via anche 2 milioni di euro

E' durato sette anni il simbolo dello spreco ossia l'ovetto per disabili del ponte di Calatrava costato due milioni di euro e mai effettivamente usato. La rimozione è avvenuta stamane e l'ovovia è uscita di scena senza smentirsi facendo scucire all'amministrazione altri 40 mila euro

È stata rimossa stamane l’ovovia, il simbolo dello spreco. Il ponte di Calatrava, già di per sé fonte di sprechi non ha più l’ovetto roso che avrebbe dovuto trasportare i portatori di handicap e che è rimasto per anni inutilizzato ai piedi del ponte. Il cantiere per la rimozione è stato aperto lo scorso 14 maggio con un sopralluogo del sindaco Luigi Brugnaro e nella tarda mattinata di oggi, 22 maggio, gli operai hanno caricato la struttura su un motopontone destinato a Punta della Dogana.

Ovovia

È la fine di un simbolo dello sperpero di denaro pubblico. Non ha mai ben funzionato, dalle batterie che non garantivano il funzionamento, alle vibrazioni causate dall’eccessiva velocità (si fa per dire visto che quelle poche volte che è stata usata ci impiegava quasi diciassette minuti per passare da una riva all’altra ) e poi proprio l’eccessiva lentezza ha scoraggiato i disabili ,per nulla felici di rimanere esposti alla curiosità dei turisti per un’eternità e così è rimasta ferma per quattro anni ed è diventata lo sfondo preferito per appiccicarci figurine e adesivi. Il costo per smontarla si aggirerebbe sui 40 mila euro, un’inezia, rispetto ai due milioni per realizzarla.

Le polemiche

Attorno al’ovetto le polemiche sono cominciate quando ancora non era stato concepito ossia l’11 settembre 2008 quando è stato aperto il ponte della Costituzione alla presenza dell’allora presidente della repubblica Giorgio Napolitano. I disabili si sono sentiti dimenticati vedendolo come un’enorme barriera architettonica. Dopo cinque anni è arrivata l’installazione. Il Comune, in accordo con Actv, ha deciso che potranno usare gratuitamente il vaporetto per attraversare il Canal Grande prendendo il mezzo a piazzale Roma e scendere alla stazione. Una soluzione quest’ultima che era stata proposta anche nel 2008. Corsi e ricorsi della storia.

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