Ripresa dei consumi- La vendita diretta gioca un ruolo guida
I primi nove mesi 2015 delle imprese associate Univendita, la maggior associazione della vendita a domicilio, si sono chiusi con un fatturato di 1 miliardo e 148 milioni di euro, con un incremento del 7,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Dopo il primo semestre che si era chiuso con un +5,3%, la vendita a domicilio consolida il dato di crescita e conferma le previsioni di chiusura per il 2015 con un fatturato intorno a 1,6 miliardi di euro.
«Adesso che la fiducia dei consumatori è tornata a livelli pre-crisi la vendita diretta, dopo essere stata anticiclica negli anni peggiori, guida la ripresa dei consumi –afferma il presidente di Univendita Ciro Sinatra–. Il fatto di non aver mai sofferto il calo dei consumi ci dà un vantaggio rispetto agli altri canali del commercio; il valore delle relazioni che si sono instaurate nel tempo fra venditori a domicilio e consumatori rappresenta un patrimonio importante per le nostre aziende che, adesso, beneficiando di un clima più favorevole, consolidano la propria posizione».
La vendita a domicilio targata Univendita interpreta al meglio il momento favorevole dell’economia che sta ripartendo. L’Indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) ha registrato a settembre una crescita dell’1,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Anche secondo la Global Consumer Confidence Survey elaborata da Nielsen, la fiducia ha ripreso a correre nel terzo trimestre 2015.La tendenza è confermata dall’Istat, che a ottobre ha registrato il più alto livello nel clima di fiducia dei consumatori da 13 anni a questa parte con un rialzo dell’indice da 113,0 del mese precedente a 116,9.
Univendita registra numeri in crescita anche sul versante dell’occupazione: il numero degli addetti alla vendita cresce del 2,0% rispetto allo stesso periodo del 2014, attestandosi a oltre 132mila venditori, dato dove si conferma la rilevanza della componente femminile, pari al 93,1%.
«Il trend di crescita del settore rappresenta un incentivo per intraprendere l’esperienza di venditore a domicilio –commenta Sinatra–; un’esperienza lavorativa che, non dimentichiamolo, ha anche una forte componente personale, dato il rapporto diretto con il consumatore e le sue esigenze. Così ci spieghiamo, specie fra le donne, l’attrattiva esercitata dalla vendita diretta».
Nel dettaglio, il comparto più dinamico è stato quello dei “beni durevoli casa” che, con un incremento dell’11,1% e una quota di mercato del 60%, si conferma come il più importante della vendita a domicilio, seguito da “alimentari e beni di consumo casa” in crescita del 7,8%.
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