Ritrovata una statua romana in una cantina a Mestre

Una statua romana raffigurante Diana, con una pregiata testa in marmo greco, torna alla luce dopo decenni grazie a un fortuito ritrovamento

La statua romana di Diana torna al suo splendore: consegnata al Museo Archeologico di Piazza San Marco.

Decenni di oblio

Una scultura di straordinario valore storico e artistico, raffigurante la dea Diana o Afrodite, torna alla luce dopo decenni di oblio. Questa mattina, al Museo Archeologico di Piazza San Marco a Venezia, il Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale dei Carabinieri di Venezia ha ufficialmente consegnato al museo una testa in marmo greco di epoca imperiale, risalente al I secolo d.C.

La scultura, probabilmente parte di una grande statua originariamente destinata ad abbellire una ricca dimora privata o un impianto termale, rappresenta Diana con un’acconciatura elaborata, dettaglio distintivo delle raffigurazioni divine. Rinvenuta tra gli anni ’50 e ’60 in un campo agricolo in Toscana, la testa non fu mai denunciata alle autorità e finì per passare di mano in mano attraverso canali di ricettazione.

Il ritrovamento della statua romana

Decenni dopo, il pezzo è stato ritrovato per caso nella cantina di un’abitazione di Mestre da un ignaro erede, che ha immediatamente segnalato il ritrovamento. Da qui, il Comando Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale ha avviato un’indagine per ricostruirne il percorso, portando al sequestro e alla restituzione allo Stato italiano.

Durante la conferenza stampa di presentazione, Marianna Bressan, direttrice dei Musei Archeologici di Venezia, ha espresso grande entusiasmo per il ritrovamento: “Questo pezzo non è solo un’opera d’arte straordinaria, ma anche un tassello importante della nostra storia che torna a disposizione della collettività”.

L’assessore alla Sicurezza del Comune di Venezia, Elisabetta Pesce, ha ringraziato il Nucleo dei Carabinieri, sottolineando il valore del loro operato: “Un lavoro spesso invisibile, ma con risultati eccezionali che ci rendono orgogliosi”.

Un esempio di eccellenza

Ora esposta al pubblico, la testa di Diana rappresenta un’importante testimonianza del patrimonio culturale italiano. Ma anche un successo delle istituzioni impegnate nella tutela e valorizzazione di questi tesori.

Il Nucleo Tutela Beni Culturali dei Carabinieri, riconosciuto a livello internazionale, continua a essere un modello per la salvaguardia del nostro patrimonio. Con una banca dati che conta oltre sette milioni di beni censiti.

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