Roberto Beraldo: l’etica nell’architettura

ll Presidente dell'Ordine APPC parla del ruolo dell'etica per gli architetti, la cui importanza è descritta anche a livello costituzionale

Il Presidente APPC, Roberto Beraldo, parla del ruolo fondamentale dell’etica nell’architettura, sia per il presente che per il futuro.

Tu spesso sottolinei che la professione è espressione di cultura e tecnica, che assegna ai professionisti dei doveri etici nei confronti della società civile. Questi sono, ovviamente, richiamati nella nostra costituzione e sono richiamati dalle norme deontologiche, che devono guidare un po’ tutti gli iscritti. Ci puoi parlare di questa importante condivisibile sottolineatura dell’etica nella professione?

L’etica nell’architettura

“Fare architettura è un atto definitivo. Ogni volta che noi facciamo il progetto di un edificio o progettiamo dei cambiamenti del territorio, facciamo un atto definitivo, che cambia quel territorio, anche per molti anni o per sempre. Quindi, fare architettura vuol dire cambiare la vita delle persone. Vuol dire cambiarla anche in modo radicale e modificare anche l’equilibrio di un ambiente. Noi abbiamo assistito, nei decenni passati, a grandi progetti che hanno modificato in modo radicale l’ambiente nel quale viviamo, producendo anche effetti devastanti in alcuni casi.

L’emergenza climatica

L’emergenza climatica ci mostra gli effetti degli eventi climatici, rispetto al modo nel quale noi abbiamo costruito e pianificato le nostre città. In questo senso, essere consci della complessità che un progetto di architettura deve risolvere. Questo tema è un dovere etico. La costituzione ci parla già da molti anni dei principi di tutela del patrimonio architettonico, dei beni culturali in generale, ma soprattutto, nel 2019, una parte finale dell’articolo 9 della costituzione ci ricorda che noi dobbiamo lavorare negli interessi delle future generazioni. Questo è un dovere etico molto specifico” ha detto il presidente Roberto Beraldo.

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