“Il primo gennaio 2019 il Mose comincerà a funzionare con strutture provvisorie, per la sua fase di collaudo, che durerà circa due anni” afferma Roberto Linetti
L’affermazione sopracitata riguarda l’ingegner Roberto Linetti, provveditore alle opere pubbliche del Triveneto. La bella notizia è che è stato convocato ieri a Ca’ Farsetti di fronte ai consiglieri comunali per relazionare sullo stato d’avanzamento della diga mobile. La brutta è che i lavori procedono in ritardo e non è detto che la data sarà rispettata dalle aziende incaricate a causa dei ritardi nei pagamenti.
Linetti ha poi continuato con l’elenco altalenante di belle e brutte notizie. “I 221 milioni necessari per arrivare al taglio del nastro sono arrivati – ha chiarito – sia pure però dilazionati negli anni”. “Per concludere i lavori bisognerebbe – ha aggiunto – avviare entro l’anno circa 40 progetti, cosa che ritengo improbabile”. C’è poi tutto la partita legata alla manutenzione. “Secondo noi, a regime, la gestione del Mose costerà circa 80 milioni di euro l’anno – ha spiegato – che non sono molti per un’opera di questa importanza e complessità in un’area come quella di Venezia. Lo Stato sicuramente non farà mancare il suo sostegno”.
Il luogo deputato alla manutenzione delle paratoie, resterà, come annunciato, l’Arsenale, senza spostamento e sta all’impresa Mantovani, quando deciderà di farlo, partire con i lavori. Infine si sta già pensando ad un impiego al risparmio dell’opera.
“I tecnici hanno verificato – ha spiegato ancora Linetti – che anche chiudendo solo la bocca di Lido, si registra un significativo abbassamento dei livelli di marea in centro storico, senza necessità di chiudere l’intero sistema”.