Sin dai primi test ha generato curiosità e allegria tra i bambini ricoverati nelle pediatrie di San Donà di Piave e Portogruaro. Non capita infatti tutti i giorni di vedere un robottino interprete che si sposta autonomamente in corsia e nelle stanze di degenza seguendo il personale medico e infermieristico, con il volto e la voce di una persona reale.
La novità
La novità, in servizio all’Ulss4 si chiama Eddy. E’ un simpatico robottino interprete reclutato per la stagione estiva allo scopo di garantire la migliore comunicazione tra paziente di lingua straniera, personale medico/sanitario e familiari, il tutto possibile attraverso un servizio di videochiamata con interpreti in 3 lingue (tedesco, inglese, spagnolo).
Il funzionamento
Il suo funzionamento è estremamente semplice. All’occorrenza il personale dell’Ulss4 attiva Eddy, sceglie sul suo amplio display la lingua di cui necessita traduzione e, in pochi secondi, appare un interprete che da remoto può vedere il reparto (mediante webcam), può quindi guidare il robottino dove serve, alzarlo ed abbassarlo a seconda dell’esigenza, e provvedere alla traduzione simultanea.
Il progetto Eddy Walker
Il progetto Eddy Walker è stato attivato in via sperimentale dall’Ulss4, in orario diurno, nell’ambito del progetto “Vacanze in Salute” per far fronte al bisogno di mediazione linguistica nel periodo in cui c’è il maggiore afflusso di piccoli pazienti di lingua straniera in arrivo dalle località balneari; di notte e la domenica il personale della pediatria può avvalersi di un servizio di interpretariato telefonico in 25 lingue oppure di un assistente amministrativo interprete tra i 20 reclutati per l’estate.
“Tutti i bambini lo accolgono con un pizzico di stupore e con un grande sorriso – spiega il direttore del dipartimento materno infantile, dottor Pier Giuseppe Flora -. Il fatto di poter interagire con una persona, seppure da remoto ma realmente visibile tramite tablet, crea subito un’empatia e semplifica la comunicazione con i bambini e i loro genitori, facilita il nostro lavoro soprattutto nei casi di malattia complessa e la modalità robottino è sicuramente piacevole per il bambino che sta vivendo una situazione si sofferenza”.