Nella Venezia del Settecento è Rosalba Carriera la prima donna a farsi strada tra i capolavori di Tiepolo, Canaletto, Bellotto e Longhi. Rosalba porta le sue opere, i suoi ritratti, le sue miniature e le sue innovazioni, dai salotti veneziani alle corti più importanti d’Europa, diventando in poco tempo un’artista riconosciuta e ammirata dai maestri d’arte dell’epoca.
Una passione per la pittura di miniature e ritratti
Figlia di un funzionario della Repubblica Serenissima e di una merlettaia, Rosalba nasce a Venezia nell’ottobre del 1673 ed è tra le mura di casa, sotto l’occhio attento ed entusiasta del padre, da sempre appassionato d’arte e disegno, che nasce la sua passione per la pittura di miniature e ritratti, che la porterà a studiare nelle botteghe di Giuseppe Diamantini e Antonio Balestra, i suoi maestri.
Mantenersi attraverso le proprie opere d’arte
Fu tra le prime donne che riuscì a mantenersi attraverso le sue opere d’arte, portando la sua indipendenza, conoscenza, passione e talento, dalle calli e dai campielli della sua amata città fino ai più prestigiosi salotti dell’aristocrazia internazionale, ben oltre i confini della Serenissima, diventando una delle figure più importanti della Venezia del XVIII secolo.
Rosalba Carriera: la prima ad utilizzare avorio e pennellate veloci
Lo spirito innovativo di Rosalba nel mondo dell’arte è costante e la porta a cambiare i canoni accademici di un’altra tecnica pittorica: la miniatura. È lei, infatti, la prima ad utilizzare avorio e pennellate veloci, tipiche della pittura veneziana, ribaltando le regole dell’arte e diventando un punto di riferimento per pittori veneziani, collezionisti e committenti stranieri per i quali realizzava, soprattutto, ritratti.
Tratto sofisticato e delicato
Nei suoi ritratti Rosalba riusciva a cogliere l’animo dei soggetti che ritraeva, riportando la loro essenza su tela, con un tratto sofisticato e delicato che diventerà l’elemento distintivo nelle sue opere. È il 1720 quando lascia Venezia per Parigi, diventando la prima donna ad essere riconosciuta nel panorama artistico europeo del Settecento.
Con la sua arte, approda nelle corti reali di principi e principesse arrivando a ritrarre anche il re di Francia Luigi XV. Vivacità, grazia ed espressione sono gli aggettivi che la rivista letteraria parigina “Mercure de France” usa per qualificare la “Musa al seguito di Apollo”, una delle sue 300 opere, inviata all’Accademia parigina di pittura e scultura che l’aveva accolta tra i suoi membri durante il suo soggiorno francese. Dopo il primo viaggio in Francia, la vita di Rosalba si divide tra le corti francesi, viennesi e veneziane, dove continua a ritrarre e ad accrescere il suo prestigio fino a quando, a causa di una malattia degenerativa alla cornea, è costretta ad abbandonare la pittura e a ritirarsi nella sua città natale.
L’eredità artistica di Rosalba Carriera
La sua eredità artistica, fatta di ritratti, autoritratti e miniature, oggi si conserva nei più importanti e prestigiosi musei d’Europa e del mondo, dal Louvre all’Art Institute of Chicago, fino alle Gallerie dell’Accademia di Venezia e del Museo del Settecento Veneziano Cà Rezzonico, dove vengono custoditi alcuni dei suoi capolavori.
Innovatrice nella sua arte e donna progressista, Rosalba Carriera interpretò un ruolo moderno nella società. Declinando qualsiasi proposta di matrimonio, decise di dedicare la sua vita al lavoro di pittrice, diventando una protagonista dell’emancipazione femminile.
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