Un ricordo che ha un nome: Antonio Ferro
Rosolina ha commemorato il Giorno del Ricordo con una cerimonia intensa e sentita, in onore delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata. Un momento di riflessione che in questo luogo assume un significato particolare, legato alla memoria di Antonio Ferro, uno dei dodici carabinieri uccisi dai partigiani titini nel marzo del 1944 a Malgabala, in territorio allora jugoslavo e oggi sloveno.
La storia di Ferro è ancora viva nella comunità locale, grazie anche all’impegno di persone come Enea Marangoni, ex carabiniere, che sente un legame profondo con questa vicenda. “Essendo stato un carabiniere, la storia di Antonio Ferro, un giovane di vent’anni che ha perso la vita nella tragedia delle foibe slave, mi ha coinvolto direttamente”, ha dichiarato Marangoni.
Tanta emozione
Oltre al legame con l’Arma, il suo attaccamento alla memoria di Ferro deriva anche dall’appartenenza al territorio del Delta del Po, una terra che ancora oggi custodisce il ricordo di quei tragici eventi.
La cerimonia a Rosolina si è svolta con sobrietà ma con grande partecipazione emotiva. Il Giorno del Ricordo, istituito per commemorare le vittime delle foibe e dell’esodo forzato di migliaia di italiani dalle terre istriane, fiumane e dalmate, è un’occasione per riflettere sulla storia e sul suo significato per le nuove generazioni. Le assessore Alessandra Patrianne e Sara Biondi hanno sottolineato come il dibattito non debba concentrarsi sulla ricerca delle colpe, ma sulla comprensione degli eventi e delle loro conseguenze.
Mantenere viva la memoria
“Ricordare significa ripercorrere ciò che è accaduto nei nostri confini e in quelli dell’ex Jugoslavia. Ci sono state vittime da entrambe le parti e una guerra che non ha avuto veri vincitori. Parlare di colpe oggi non ha senso, è più importante comprendere cosa è successo e perché”, hanno dichiarato le assessore. Il messaggio è chiaro: la storia deve essere conosciuta e tramandata affinché tragedie simili non si ripetano.
Rosolina continua così a mantenere viva la memoria di Antonio Ferro e di tutte le vittime delle foibe, affinché il loro sacrificio non venga dimenticato e possa essere monito per le generazioni future.
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