Ha rubato il telefonino ad uno studente chiedendogli poi 300 euro per la restituzione e per questo un marocchino è stato arrestato per tentata estorsione dai carabinieri di Venezia.
Il fatto è accaduto in Campo Santa Margherita, lo straniero di 42 anni dopo aver rubato con destrezza uno smartphone da 700 euro ad uno studente, pretendeva da quest’ultimo per la sua restituzione 300 euro. Il giovane si è così rivolto ai carabinieri che si sono presentati in Campo Santa Margherita, luogo fissato dal malvivente per la consegna dello smartphone. I militari sono intervenuti arrestando il marocchino mentre stava per riscuotere la somma dallo studente.
In particolare, i Carabinieri del Nucleo Natanti di Venezia, sono intervenuti su richiesta di un giovane studente che nella serata di giovedì sempre in Campo Santa Margherita aveva subito il furto del suo cellulare smartphone, importante sia per il suo valore economico che per i molti dati archiviati, compresi gli appunti delle lezioni universitarie. Nello specifico il ragazzo raccontava che dopo aver subito il furto, uno straniero gli aveva fatto percepire che in qualche modo gli avrebbe potuto far riavere il telefonino, magari dietro specifico compenso.
Così ieri sera, intorno alle 20.00, il giovane dopo essere stato “istruito” sul comportamento da porre in essere, veniva accompagnato sul luogo dove doveva avvenire lo scambio (sempre Campo Santa Margherita) da un dispositivo di Carabinieri in borghese che garantiva una cornice di sicurezza alla vittima dell’estorsione ma che nel contempo consentisse il fermo del presunto autore.
Dopo circa un’ora di attesa ed alcuni contatti con altri cittadini extracomunitari (probabilmente inviati per verificare la volontà del giovane ad incontrare il presunto autore dell’estorsione in atto), sopraggiungeva il magrebino Lehmiani Cherki (del 1973, regolare in Italia). Di seguito, attuava una serie di “misure elusive” (avvicinava il giovane più volte, cambiando ogni volta il punto di incontro) che tuttavia non gli permettevano di individuare i Carabinieri che in maniera occulta seguivano tutti i movimenti. Ed infatti, arrivato il momento in cui doveva concludersi l’affare in un locale da kebab per asporto lì vicino, nell’attimo in cui stava ricevendo 300 euro concordati per la restituzione, i carabinieri in borghese, subito dopo raggiunti da quelli in divisa, lo bloccavano recuperando la somma pretesa come “cavallo di ritorno” del furto. Lo straniero veniva, quindi, compiutamente generalizzato verificando che si trattava di persona con numerosi precedenti di polizia, già noto alle forze dell’ordine. A seguito di perquisizione, inoltre, gli venivano trovati addosso la SIM card e la scheda micro SD che erano installate sul telefono rubato e che lo stesso aveva rimosso. Veniva quindi accompagnato in caserma dove veniva dichiarato in stato di arresto per la tentata estorsione a seguito di furto. Il telefonino, la SIM, la scheda SD e i soldi, tutti recuperati, venivano restituiti nella notte alla persona offesa.
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