Ryanair conferma i tagli contro la tassa d’imbarco

È ufficiale: dal prossimo inverno la compagnia aerea low cost taglia sei rotte e riduce voli per l'aumento della tassa d'imbarco. Questo significa anche un taglio ai posti di lavoro.

Ryanair ha annunciato oggi, come anticipato nei mesi scorsi, il suo parziale ritiro dall’aeroporto Marco Polo per il prossimo inverno, a causa dell’aumento della tassa d’imbarco di 2,50 euro per persona.

Sarà tolto un’aeromobile, costato 100 milioni di euro, saranno cancellate sei rotte per Alghero, Colonia, Bournemouth, Helsinki, Norimberga e Fuerteventura e ridotti i voli su altre sei destinazioni: Brindisi, Bari, Cagliari, Lamezia e Dublino.Dal 30 maggio, ogni passeggero che pagava 6,50 euro versa ora 9 euro e si tratta di una cifra che pesa sulle tariffe estremamente concorrenziali applicate dalla compagnia low cost.

Il botta e risposta tra Ryanair e il sindaco Luigi Brugnaro

“Non esiste alcuna giustificazione per questo eccessivo aumento delle tasse, che rende Venezia una delle città più costose e non competitive d’Europa. Il comune di Venezia dovrebbe abbassare, non aumentare i costi di accesso, per contribuire a stimolare il traffico e la sua fragile industria turistica, che si sta ancora riprendendo dalla pandemia”, ha detto Jason McGuinness, l’Amministratore Delegato di Ryanair.

Ryanair aveva preannunciato a fine gennaio il ritiro da Venezia e ora è arrivata la conferma, dopo che il TAR si è espresso, ritenendo legittima l’addizionale prevista dal Comune di Venezia.

La replica del sindaco, Luigi Brugnaro, non si è fatta attendere: “Noi siamo per la libertà. Immagino che siano bravi e sapranno quello che stanno facendo. Noi gestiremo bene la città e daremo migliori servizi ad altri, così da non avere la pressione di una sola compagnia.”

Le critiche della Cgil di Venezia

Sulla vicenda è intervenuta oggi anche la Cgil di Venezia, che ha attaccato il Comune; la Save, la società che gestisce l’aeroporto Marco Polo e la stessa Ryanair. Daniele Giordano, Segretario Generale della Cgil di Venezia definisce ridicolo che non si sia arrivati ad un confronto tra le parti dopo mesi di discussione e parla di assenza di una regia organica, in grado di progettare il futuro di Venezia.

Daniele Giordano attacca anche il Masterplan presentato da Save, che prevede di raddoppiare il numero di passeggeri. Un progetto che, secondo la Cgil, è enorme e dovrebbe essere condiviso con tutti i portatori di interesse.

Infine, nel mirino dell’organizzazione sindacale c’è anche la Ryanair, che, secondo il sindacato, guarda soltanto i propri margini di guadagno a scapito della qualità del lavoro e dell’applicazione dei contratti di lavoro stabili e adeguati.

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