
Il Salone Nautico in corso a Venezia fa ben sperare gli artigiani e maestri d’ascia, che con sforzo ed impegno stanno dando il loro contributo alla riuscita della manifestazione.
Salone Nautico di Venezia
“Tra lussuosi yacht e tecnologiche imbarcazioni da diporto – riscontra il segretario della Confartigianato Venezia, Gianni De Checchi – la suggestione delle creazioni secondo la tradizione nautica artigiana veneziana sta ricevendo parecchie attenzioni. Tra brevetti innovativi, evoluzioni in chiave tradizional-tecnologica dell’antico modo di andar per mare e laguna e le proposte innovative degli artigiani veneziani che hanno allestito i loro stend, infatti le cose da scoprire non mancano”.
Le parole degli artigiani
“Il settore della barca in legno è sempre stato di nicchia. La barca in legno, per i costi che ha, è spesso rimasta il sogno di molti amanti della nautica – rileva il maestro d’ascia Giovanni Da Ponte dell’omonimo cantiere –. Invece noto che la pandemia ha cambiato un po’ la mentalità. Se prima c’era chi pur avendo i soldi preferiva risparmiarli, ora c’è una maggior predisposizione a voler cogliere l’attimo e disponibilità economiche permettendo, c’è chi non vuole rinunciare ai sogni ed è disposto a spendere con più serenità quello che un tempo avrebbe risparmiato”.
“In effetti – prosegue Igor Silvestri maestro d’ascia del cantiere Ba.Si – sta ricrescendo l’interesse per le imbarcazioni tradizionali e i contatti, rispetto le altre edizioni, sono molti di più. Speriamo si concretizzino”.
“Riscontro un buon afflusso di persone, forse pochi stranieri – commenta Alessandro Visentin della Venicerescue, società di recupero in mare – ma l’interesse per la barca tradizionale rimane”.
Fra tradizione e innovazione
Il Cantiere Agostino Amadi presenta il mototopo ibrido, cioè la classica imbarcazione da lavoro ma con doppio motore, diesel ed elettrico.
“Oggi dopo oltre 10 anni di studi e brevetti siamo in grado di convertire qualsiasi mototopo ad ibrido, senza buttar via il motore diesel esistente – spiega Agostino Amadi -.”
“E’ un progetto al quale ho iniziato a lavorare nel 2008 e oggi siamo in grado di replicarlo su qualsiasi barca da lavoro. Il mio è un sogno da veneziano che ama questa città. Pensare di poter viaggiare e lavorare silenziosamente e senza inquinare in laguna è una cosa che mi piacerebbe diventasse per tutti realtà. Per il rispetto della città, della salute dei suoi abitanti e della laguna. Anche perché la soluzione del doppio motore consente di caricare sempre la batteria con il diesel acceso, annullando i difetti del solo elettrico”.
Tra i creativi, c’è anche Luca Casaril del Cantiere Casaril. Oltre a mettere in mostra la più antica imbarcazione a vela presente al Salone Nautico di Venezia, la Nicopeja del 1901, nel suo stand presenta l’Ondarail. Un brevetto made in Venice per dissipare il moto ondoso.
Oltre in Bacino, l’Ondarail è stato usato a difesa di vari porti del mar Ligure e mar Tirreno. E pure per proteggere la Grotta Azzurra a Capri.
“Presto – dice – presenteremo la sua rivoluzionaria evoluzione, l’Ondarail 2.0, ancora più versatile nell’uso, nel posizionamento e nello stoccaggio”.
Tra le chicche chic, invece, spicca la peculiarità della tappezzeria nautica della Hidro Mirò. Attività unica a Venezia e tra le pochissime in Italia, che è in grado di fare tappezzeria per tutte le imbarcazioni.
“Eseguiamo sulla cuscineria qualsiasi disegno richiesto dalla committenza ricamato a rilievo – spiega Marco Marin – o semplicemente il nome della barca su ogni cuscineria. Un piccolo lusso alla portata di tutti, ma che fa la differenza tra una barca e la propria barca”.