Dopo l’allagamento del Nartece, per la mancata chiusura della barriera di protezione, la procuratoria di San Marco corre ai ripari e convoca il Comitato Tecnico straordinario per il 17 gennaio. Va chiarito che non sono stati calcolati danni ingenti, perché l’intervento di restauro in corso, del valore di 3 milioni di euro, non ha ancora riguardato le lastre di marmo. Dunque, il processo di salinizzazione previsto non è ancora stato effettuato.
Il Comitato dovrà individuare chi sarà responsabile dell’installazione delle lastre di vetro mobili, quando è previsto che la marea allaghi la piazza. Perché le barriere coinvolgono molti attori oltre alla procuratoria, come il Comune, le due imprese costruttrici del consorzio Venezia Nuova, il provveditorato alle opere pubbliche.
Superata 171 volte la soglia di allagamento di San Marco nel 2023
Chiunque si prenda l’impegno avrà il suo da fare. Perché ogni anno aumentano gli eventi in cui la marea supererà gli 80 centimetri, ossia la soglia che causa l’allagamento di piazza San Marco. Il 2023 occupa il terzo posto, fino ad oggi, per numero di eventi: sono stati ben 171. È andata peggio soltanto nel 2010 con 203 episodi e nel 2014 con altri 189. Fino ad oggi, le barriere sono state alzate dagli addetti dell’impresa che sta eseguendo il restauro, ma senza aver ricevuto incarichi ufficiali.
Il pomeriggio di venerdì 5 gennaio ha coinciso con il cambio di turno degli operai e con quello dei custodi della procuratoria. Per evitare che accada nuovamente, ora ci saranno, incaricati dal provveditorato, i collaboratori della procuratoria che faranno controlli incrociati preventivi.
Inoltre il comitato straordinario, il 17, valuterà un tavolo di coordinamento con il comune, la sala controllo Mose e il centro Maree e Veritas che posa le passarelle. In questi giorni, infine, in cui è prevista una serie di maree sopra gli 80 centimetri, le barriere rimarranno sempre alzate.
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