Prosegue l’impegno della Guardia di Finanza di Venezia nel contrasto all’abusivismo e alle irregolarità nel settore delle guide turistiche
Le guide turistiche
I servizi svolti nelle ultime settimane dai finanzieri del Nucleo Operativo Metropolitano e della Compagnia Pronto Impiego di Venezia hanno portato alla verbalizzazione di 25 irregolarità nei confronti di altrettanti soggetti intenti a condurre per le calli del centro storico gruppi spesso molto consistenti di visitatori. 19 soggetti sono risultati privi delle autorizzazioni necessarie per svolgere la professione di guida turistica. Le altre irregolarità hanno riguardato la mancata esposizione sulla persona del tesserino identificativo da parte di soggetti regolarmente abilitati, adempimento questo che serve proprio per distinguere i professionisti dagli abusivi.
Le sanzioni
Le sanzioni pecuniarie previste dalla normativa regionale vanno da 1.000 a 4.000 euro per le guide e gli accompagnatori abusivi e da 50 a 250 euro per la mancata esposizione del tesserino identificativo. Le zone dove sono state riscontrate le più significative irregolarità sono quelle dell’area di San Marco, del ponte di Rialto, del Ghetto e di campo Santi Apostoli.
I casi di irregolarità hanno riguardato per la maggior parte cittadini italiani e cinesi. Sono stati sanzionati anche soggetti dell’Europa dell’est e di altre nazionalità asiatiche. All’atto del controllo, qualche guida turistica abusiva straniera ha tentato di evitare il verbale facendo finta di non capire l’italiano. L’astuzia, naturalmente, è stata subito smascherata dai finanzieri.
La normativa
La normativa regionale di settore mira a tutelare la qualità del servizio fornito al turista, che deve necessariamente essere svolto da veri professionisti in grado di illustrare adeguatamente l’impareggiabile contesto storico-culturale della città. In realtà, le pattuglie della Guardia di Finanza si sono imbattute spesso in comitive di turisti condotte da operatori non qualificati, che stavano affrontando il tour per Venezia con la logica del “mordi e fuggi”: tempi contingentati per un giro di poche ore nel centro storico, senza che, probabilmente, gli ospiti avessero il tempo di capire realmente la portata dell’ambiente circostante.
Il servizio contro l’abusivismo nelle professioni turistiche rientra in un più ampio piano d’azione della Guardia di finanza di Venezia, che mira a tutelare la città lagunare dalle insidiose forme di illegalità economico-finanziaria che proliferano in dipendenza delle opportunità di guadagno offerte dalla straordinaria dimensione dei flussi turistici.