Sara Zanferrari presenta “Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio” di Remo Rapino, scrittore abruzzese e insegnante di filosofia nei licei.
Liborio Bonfiglio è una cocciamatte, il pazzo che tutti scherniscono e che si aggira strambo e irregolare sui lastroni di basalto di un paese che non viene mai nominato. Eppure nella sua voce sgarbugliata il Novecento torna a sfilare davanti ai nostri occhi con il ritmo travolgente e festoso.
Tutto in Liborio si fa racconto, parola, capriola e ricordo: la scuola, l’apprendistato in una barberia, le case chiuse, la guerra e la Resistenza, il lavoro in fabbrica, il sindacato, il manicomio, la solitudine della vecchiaia.
A popolare la sua memoria, una galleria di personaggi indimenticabili dal 1926, anno in cui viene al mondo, al 2010, anno in cui si appresta a uscire di scena. Liborio celebrerà, in una cronaca esilarante e malinconica di fallimenti e rivincite, il carnevale di questo secolo, i suoi segni neri, ma anche tutta la sua follia e il suo coraggio.Attraverso il miracolo di una lingua imprevedibile, storta e circolare, a metà tra tradizione e funambolismo.
Le parole di Sara Zanferrari
Remo Rapino ha scritto un romanzo che diverte e commuove, e pulsa in ogni rigo di una fragile ma ostinata umanità, quella che soltanto un matto come Liborio, vissuto ai margini, tra tanti sogni andati al macero e parole perdute, poteva conservare.