Sciacallo dorato investito e ucciso sulla Triestina

Preso in custodia dalla Polizia Ittico Venatoria della Città metropolitana un raro esemplare di Sciacallo dorato investito e ucciso sulla Statale Triestina

La Polizia Ittico Venatoria della Città Metropolitana di Venezia ha preso in custodia la carcassa di un raro esemplare di Sciacallo dorato investito domenica mattina sulla Strada Statale Triestina a 500 metri dal Bosco di Lison, nel Comune di Portogruaro.

L’animale è stato investito, davanti ad un’automobilista in transito e all’improvviso è morto poco dopo.

Sciacallo dorato

Non si tratta del primo caso di presenza di questo tipo di animale nelle nostre zone. Il primo, catturato nel centro di San Donà di Piave nel 2009.

L’animale si era impigliato nell’inferriata di un giardino di via Ca Boldù e fu subito liberato a San Stino di Livenza.

Il secondo è stato ripreso il 17 gennaio 2021 da una foto trappola in località Sindacale di Concordia Sagittaria (VE), il terzo riguarda l’episodio di domenica mattina.

L’esemplare

Quest’ultimo però ha una particolare importanza, perchè si tratta di un esemplare femmina nata nel 2020 e con la sua presenza indica la posizione del suo gruppo familiare.

Per questa ragione da domenica sera gli agenti della Vigilanza ittico venatoria della Città metropolitana di Venezia, stanno cercando di individuare anche il resto del gruppo di Sciacalli in cinque diverse stazioni attorno al punto dell’investimento.

Per il momento non è possibile localizzare il gruppo, ma le verifiche proseguiranno per localizzarlo e garantirne la tutela.

Lo sciacallo dorato

Lo Sciacallo dorato è giunto in Italia in maniera del tutto autonoma nel 1984 (a San Vito di Cadore). E’ uno spazzino opportunista che raccoglie rifiuti e cattura arvicole e topi attorno a paesi e città.

Oggi è diffuso in gran parte dell’Italia settentrionale (Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna) e si sta espandendo rapidamente nel resto d’Italia.

Categoria protetta, è uno dei carnivori più rari d’Italia, con una attuale consistenza complessiva stimata in poco più di 200 esemplari.

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