Rivolta tra i lavoratori metalmeccanici e alla Fincantieri di Porto Marghera da stamane gli operai si sono fermati. Hanno paura, si recano al lavoro in 4 mila senza mascherine, perché non ce ne sono e sono pigiati anche nei mezzi di trasporto che devono prendere per recarsi in fabbrica.
Sciopero alla Fincantieri
Il sindacato di base come Cub ha proclamato lo sciopero generale nazionale dal 13 marzo al 23 marzo, mentre la Fiom più cauta ha proclamato oggi due ore di sciopero e per domani forse 8 per chiedere la fermata degli impianti fino a domenica 22 marzo.
Da giorni stiamo provando a non bloccare le produzioni, cercando le soluzioni più adeguate, consapevoli dei costi umani ed economici, a partire dalla Lombardia e dalle altre aree più colpite, ma la gran parte delle aziende non sono ancora del tutto preparate a gestire questa emergenza. I lavoratori sono giustamente spaventati – scrivono i metalmeccanici confederali nazionali Fim, Fiom, Uilm – Data la difficoltà generalizzata chiediamo al governo una momentanea fermata di tutte le imprese metalmeccaniche, a prescindere dal contratto utilizzato, fino a domenica 22 marzo, al fine di sanificare, mettere in sicurezza e riorganizzare tutti i luoghi di lavoro.
Aziende escluse
Ovviamente sono escluse le aziende che svolgono servizi pubblici essenziali e quelle che producono materiali sanitari, nonché i lavoratori, adeguatamente protetti, che garantiscono la salvaguardia degli impianti e quelli già collocati in smart working.
Chiediamo di concordare fermate produttive “coperte” innanzitutto con strumenti contrattuali o con eventuali ammortizzatori sociali. In mancanza di ciò dichiariamo l’astensione unilaterale nazionale nell’intero settore merceologico, a prescindere dal contratto utilizzato.