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Scoperti 25 lavoratori schiavizzati nel padovano

Due imprenditori cinesi a Brugine sono accusati di sfruttare lavoratori schiavizzati, impiegati in laboratori tessili con retribuzioni basse e condizioni di vita e lavoro disumane

Sono sotto indagine due imprenditori cinesi che a Brugine, nel padovano, dirigevano un sistema di 25 lavoratori schiavizzati.

L’indagine

Un’operazione congiunta dei Carabinieri di Piove di Sacco e del NIL (Nucleo Ispettorato del Lavoro) di Venezia e Padova ha portato alla scoperta di un complesso sistema di sfruttamento lavorativo a Brugine, in provincia di Padova.

Due imprenditori cinesi residenti nella cittadina veneta sono stati arrestati insieme a due connazionali caporali, accusati di reclutare immigrati clandestini per destinarli a lavori in condizioni disumane.

Gli arrestati sono accusati di associazione a delinquere finalizzata all’intermediazione illecita e allo sfruttamento del lavoro.

Le condizioni dei lavoratori schiavizzati

L’indagine, avviata nel 2022, ha rivelato un apparato organizzativo ben strutturato che coinvolgeva venticinque lavoratori, tra cui pakistani, bangladesi e cinesi. Di questi, cinque erano clandestini.

I lavoratori erano impiegati in laboratori tessili in condizioni di lavoro degradanti e pericolose, con una retribuzione di appena €5 all’ora, talvolta anche a cottimo.

Le loro giornate lavorative duravano tra le 12 e le 14 ore, in ambienti privi delle basilari condizioni igieniche. Gli alloggi in cui vivevano erano fatiscenti e inaccettabili dal punto di vista igienico-sanitario.

Testimonianze e condizioni di vita estreme

Le testimonianze dei lavoratori sfruttati sono state cruciali per l’accusa, rivelando non solo le condizioni di lavoro, ma anche il fatto che erano costretti a vivere in condizioni di estrema povertà e insalubrità.

Questi lavoratori, in grave stato di bisogno, accettavano tali condizioni nella speranza di inviare denaro alle loro famiglie nei paesi d’origine.

La scoperta di questo sistema di sfruttamento sottolinea la necessità di una vigilanza più attenta e di azioni concrete per contrastare il lavoro nero e le condizioni di lavoro inumane. L’operazione dei Carabinieri e del NIL rappresenta un importante passo verso la tutela dei diritti dei lavoratori e la repressione delle attività illecite nel settore.

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Un Commento

  1. Bisogna ringraziare chi ha distrutto campi per fare vigneti o agli escavatori di cave. E chi ha distrutto ettari di terreno per costruire appartamenti e case, quando ci sono case abbandonate da decenni e non si sa chi sia il proprietario, o altre lasciate in disuso dai proprietari perché non arrivano ad accordarsi per dividere il lascito di un parente. A questi soggetti farei pagare la tassa sulla casa come fosse un bene di lusso. E chi ha appartamenti vuoti e non li vuole affittare fargli pagare una multa.

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