I funzionari dell’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli (ADM) in servizio presso l’Ufficio delle Dogane di Venezia, congiuntamente alle Fiamme Gialle del II Gruppo del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Venezia, hanno sottoposto a sequestro circa 8.000 borse contraffatte. Tali borse recavano i marchi di noti brand internazionali, specializzati in pelletteria e accessori di alta moda.
La dinamica
L’attività trae origine dai controlli posti in essere presso il Porto Commerciale di Fusina sui trailers sbarcati dalle motonavi di provenienza greca, che hanno consentito di individuare un semirimorchio contenente una moltitudine di colli posizionati alla rinfusa. All’interno sono stati rinvenuti, tra l’altro, borse e accessori da donna, caratterizzati da evidenti richiami a note griffes di alta moda.
Al fine di verificare l’originalità della merce, stante l’elevata qualità della manifattura del prodotto. Si è reso necessario l’ausilio dei periti facenti capo ai brand coinvolti, i quali hanno accertato come i colori utilizzati fossero identici agli originali, con leggere differenze nella qualità dei materiali e nelle finiture della merce.
L’origine delle borse
Successivi approfondimenti hanno portato alla denuncia di due cittadini di origine sinnica residenti in Italia, titolari di altrettante ditte individuali operanti nel commercio all’ingrosso di articoli di pelletteria, ritenuti responsabili del reato di contraffazione.
La merce, pronta per essere immessa in Italia sul “mercato del falso”, avrebbe fruttato proventi illeciti per un ammontare di 800 mila euro circa, così contribuendo ad alimentare l’economia illegale, in danno del mercato e dei legittimi proprietari dei marchi interessati.
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