La guardia di finanza ha fermato al casello di Venezia Est un autoarticolato telonato proveniente dal valico di Tarvisio. Era carico di elettrodomestici come articoli per la cucina (frullatori, friggitrici, bilance); per l’auto (sensori di parcheggio, cavi delle batterie); la casa e il tempo libero (stereo, fari a led, telecamere, lampade, autoparlanti, mouse, tastiere, amplificatori, calendari digitali, batterie); la cura della persona (piastre per capelli). Tutti rigorosamente senza le dichiarazioni di conformità della comunità Europea e, anzi, con il marchio contraffatto.
Elettrodomestici pericolosi
La Procura della Repubblica di Treviso ha pertanto denunciato il conducente e l’importatore per i reati di tentata frode in commercio e distribuzione di prodotti pericolosi. L’operazione di sequestro si inserisce in una strategia messa in atto dalle Fiamme Gialle.
Da tempo si è scoperto che nei porti di Capodistria in Slovenia e del Pireo in Grecia giungono quantità sterminate di prodotti realizzati in Cina, contraffatti e destinati al mercato italiano.
Per evitare i controlli delle autorità vengono sdoganate nei Paesi dell’Est, attraverso società di comodo. E trasportate in Italia illegalmente da aziende di trasporto estere attraverso i valichi con la Slovenia e poi le province di Trieste, Udine e Gorizia