Serenissima e diplomazia, nuovo modello europeo

L'Europa deve riguardare alla Serenissima e alla sua diplomazia per poter ripartire e tornare a rivestire un ruolo chiave nel mondo

Luigi Gandi: “Quando tutta l’Europa fu contro Venezia. Quando nel Congresso di Vienna del 1815 tutti gli Stati europei fecero finta di dimenticare che la nostra Serenissima, regina della diplomazia, uno Stato non belligerante, fu invaso e distrutto in maniera ingiusta. Quando non parlarono più della Serenissima,  che fu annientata e preferirono tacere. Io dico che da Venezia, dalla Serenissima ripartirà una nuova Europa. È un riscatto che il nostro popolo deve avere”.

Maurizio Ruggiero, Presidente Comitato per Le Pasque Veronesi: “È un riscatto che deve avere perchè anche ci furono le vittime e ne parlavamo prima con le Pasque Veronesi e le insorgenze veneziane e non. Si tratta di una vecchia Italia e Europa da cui bisogna ripartire.

Diceva una profezia di Sant’Alfonso de’ Liguori, grandissimo santo napoletano e il più grande moralista cattolico: ‘Voi non avete l’idea che fortuna sia essere nati in Europa. Non avete idea che fortuna sia essere nati in Italia che è il centro spirituale dell’Europa. Non sapete cosa vuol dire questo’. Ebbene noi abbiamo la fortuna di essere nati in Europa, in Italia, di stare nell’antico Stato Veneto e quindi possiamo riprendere questo filo della tradizione”.

La Serenissima e la sua diplomazia esempio europeo

Palmarino Zoccatelli, Presidente Veneto-Russia: “Mi associo completamente con quanto detto dall’amico Maurizio. Dobbiamo riprendere queste battaglie, non solo per l’autonomia in sé, ma anche per recuperare lo spirito e i valori di quei grandi che hanno fatto Venezia”.

Pietrangelo Pettenò, Marco Polo System: “E soprattutto recuperare quella grande storia che ci ha insegnato la Repubblica della Serenissima, ossia il primato della diplomazia. Le città si davano a Venezia, non si conquistavano. E lo facevano perchè c’era la capacità di dimostrare un do ut des con tutti. La diplomazia di Venezia deve servire come monito”.

Luigi Gandi: “Come ho detto prima al nostro editore, Giovanni Vindigni, i soldi sono importanti, ma sono più importante orgoglio, dignità, spiritualità. Queste sono le cose che cambieranno il nostro Veneto. Chi lavora e vive solo per il denaro è dannato perchè, dal Vangelo secondo Matteo, ‘È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio’ “.

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