Sergio Berlato parla del disastro idrogeologico in Emilia Romagna

L'onorevole Sergio Berlato sul dilemma tra protezione animale e tutela del territorio e spiega quanto accaduto in Emilia Romagna

Sergio Berlato, europarlamentare del gruppo Conservatori e Riformisti d’Europa, parla della tragedia avvenuta in Emilia Romagna enfatizzando la mancata manutenzione del territorio per favorire la vita animale.

Sergio Berlato e la causa del disastro in Emilia Romagna

Luigi Gandi: “Le alluvioni sono provocate dal fatto anche che non vengono puliti i fiumi, i rami che scendono a valle distruggono i ponti, danno colpi poi sugli argini e ci sono le fuoriuscite. Adesso recentemente anche in Emilia Romagna, il caso più eclatante recentemente”.

Sergio Berlato: “Lì ci hanno raccontato delle inondazioni dei territori a valle, ma nei territori a monte ci sono state frane, smottamenti, trasformazioni del territorio per effetto di questi dissesti di natura idrogeologica. Io sono andato a vedere personalmente cos’è successo lì.

Dalla narrazione è colpa dei cambiamenti climatici, ma la verità è che tutto quello che è successo è dovuto in larga misura alla mancata manutenzione del territorio. Al fatto che in collina e in montagna si preferisca tutelare i lupi rispetto ai nostri pastori. I pastori sono quelli che fanno la pulizia del nostro territorio e fanno manutenzione.

Animali o manutenzione?

Si preferisce guardare la vita di una nutria che scava le sue tane sugli argini dei corsi d’acqua, li indebolisce e poi li fa franare non appena si verifica una piena. Questo è quello che succede per dare retta a questi pazzi scriteriati, allora, che sono gli animali ambientalisti.

Partono dal presupposto secondo il quale poi si è arrivati anche in Europa all’approvazione del ritorno alla natura, cioè il fatto che si obblighino i nostri agricoltori a dismettere le loro attività e a fare in modo che almeno il 20% del territorio ritorni selvaggio, impedendo addirittura la manutenzione dei corsi d’acqua per non disturbare gli animaletti. È questo l’approccio che noi vogliamo combattere e sconfiggeremo, non appena i cittadini europei ci daranno la maggioranza nella prossima tornata elettorale del 9 giugno 2024″.

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