Sergio Berlato: altre specie che minacciano il nostro ecosistema.
Luigi Gandi: “Ma non ci sono solo i lupi, ci sono anche gli aironi che mangiano 5 chili di pece al giorno, le lontre che distruggono i nostri argini, i pesci siluro che arrivano anche a 90 chili, i granchi blu. La funzione della caccia oggi è importantissima anche a livello di ecosistema”.
Sergio Berlato: “Tutta la fauna selvatica deve essere gestita per garantire un equilibrio tra le varie specie. Se c’è l’eccessiva presenza di una specie a danno delle altre è chiaro che poi abbiamo la drastica diminuzione o la scomparsa di varie specie, che sono vittime.
Il problema del granchio blu
Proprio ieri ero nella Sacca degli Scardovari a parlare con dei pescatori appena arrivati con il loro carico di pesce. Una volta arrivavano con il carico di vongole e di cozze, adesso arrivano con il carico di granchi blu. Ormai sono diventati una specie infestante, portata dalle navi da trasporto che arrivano dall’altra parte dell’oceano con l’acqua di zavorramento per mantenere la stabilità.
Quindi imbarcano acqua con conseguenti pesci o specie dall’altra parte dell’oceano e poi le scaricano qua da noi. Questo ha provocato la presenza di questa specie, che sta distruggendo tutto il settore della mollusco coltura.
I molluschi nel nostro territorio sono una fonte importante di reddito per moltissimi pescatori: pensiamo alle vongole e alle cozze. Questa specie invasiva sta distruggendo tutto quello che è il nostro patrimonio. Quindi abbiamo un grande danno sì all’ecosistema, ma un grandissimo danno all’economia.
I nostri pescatori ora prendono poco più di un euro al chilo, perchè questi granchi sono anche abbastanza buoni da mangiare, e in qualche modo stanno cercando di trasformare una calamità naturale in un’opportunità”.
Misure di contenimento
Luigi Gandi: “Come possiamo contenere la proliferazione dei granchi blu?”
Sergio Berlato: “Bisogna fare in modo di capire se c’è un antagonista naturale per riuscire a contenere questa specie, altrimenti c’è il pericolo che in breve tempo abbia la prevalenza nei confronti delle altre. La questione della gestione riguarda diverse altre specie. Non solo i grandi carnivori, ma pensiamo anche al cormorano.
Sergio Berlato sul problema del cormorano
Il cormorano è una specie considerata protetta dall’UE fino a pochi ani fa, poi c’è stata un’esplosione demografica del cormorano che si è espanso in tutta Europa, ed è diventato una calamità.
L’eccessiva presenza dei cormorani sta minando le nostre acque e la proliferazione dei pesci. Anche in questo caso basta applicare la normativa europea. Faccio riferimento all’art. 16 della normativa Habitat, la 9243 CE, che prevede che gli stati membri possano attuare a normativa vigente piani nazionali di gestione e contenimento.
Queste si concretizzano nel monitoraggio della situazione e nel censimento della specie per capire quanti individui ci sono nel territorio. Si definisce a livello scientifico quanti soggetti di quella specie possono essere sopportati da quel territorio, e una volta raggiunto il livello massimo tutti gli altri devono essere abbattuti. Non spostati o sterilizzati.
Pesca e caccia sono attività fondamentali per garantire l’equilibri della fauna selvatica e la compatibilità tra la fauna selvatica e l’attività umana. In tutto il mondo caccia e pesca sono considerati come strumenti utili, spesso indispensabili per garantire la corretta gestione del patrimonio faunistico e la salvaguardia degli habitat naturali. Chissà perchè solo in Italia questo concetto non può entrare nella testa degli animalisti”.
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