Il Fatto

Sergio Berlato: “Importante scegliere qualità sopra la quantità”

Sergio Berlato parla dell'importanza del favorire i prodotti italiani ed europei rispetto a quelli d'importazione

Sergio Berlato parla della grande qualità offerta dia prodotti italiani ed europei, e di come spesso si preferisca la quantità e il prezzo vantaggioso dei prodotti importati. Questo genera crisi sul fronte agricolo locale.

Sergio Berlato e l’agricoltura italiana a rischio

Luigi Gandi: “Onorevole Sergio Berlato, europarlamentare del gruppo Conservatori e Riformisti Europei. Parliamo del futuro dell’agricoltura in Italia e in Europa?”

Sergio Berlato: “Il futuro dell’agricoltura è legato alla consapevolezza dell’opinione pubblica che non possiamo stare senza agricoltura e senza i nostri imprenditori. Non possiamo pensare di sacrificare l’agricoltura sull’altare del commercio internazionale. Sappiamo bene che l’agricoltura in più occasioni è stata utilizzata come merce di scambio tra i paesi europei ed extraeuropei.

Perchè dico questo: perchè spesso ci sono degli interessi della grande industria che ha bisogno di esportare i propri prodotti nei paesi emergenti. Ma questi paesi non hanno i soldi per comprare questi prodotti, non solo macchinari ma anche tecnologia.

Allora si favorisce l’esportazione dei prodotti verso il paese emergente in cambio di ciò che questi paesi possono importare, che è prevalentemente la risorsa alimentare e agricola. Questo è quello che accade, e quindi si mette in ginocchio l’agricoltura europea per creare spazio all’importazione di prodotti dagli altri paesi che arrivano dall’altra parte del mondo. Noi non possiamo accettare quest’idea, perché i nostri imprenditori lo sono a tutti gli effetti, e per poter continuare ad esercitare la loro attività hanno bisogno di aver un reddito, perché i fertilizzanti i prodotti energetici e garantire una qualità di vita alla famiglia costa”.

Tentativi di creare spazi d’importazione

Luigi Gandi: “La qualità dei prodotti americani è diversa”.

Sergio Berlato: “Sì, assolutamente. Il sostegno che l’America dà non è neanche comparabile”.

Luigi Gandi: “Poi però vorrebbero propinarci la carne sintetica, grilli e altro”.

Sergio Berlato: “Questi sono tutti tentativi di smantellare l’agricoltura e le attività zootecniche in Europa per creare spazi di importazione per gli altri paesi, ai quali esportare i prodotti della grande industria. I nostri imprenditori agricoli sono oggetto di finanziamento della nostra politica agricola comunitaria, che utilizza una parte importante delle risorse dell’unione europea per aiutare e investire su un’agricoltura moderna.

Non solo l’obiettivo è di garantire la sicurezza alimentare a più di 500.000.000 milioni di consumatori europei, ma anche quello di garantire la manutenzione di tre quarti del territorio europeo. E questo non lo fanno i predicatori dell’ambientalismo con le scarpe lucide dall’interno dell’ufficio. I veri ambientalisti sono coloro che l’ambientalismo lo praticano: e chi meglio dei nostri imprenditori agricoli, che vivono nell’ambiente e sanno che della qualità dell’ambiente dipende salute e futuro della attività.

Sergio Berlato, perché preferire i prodotti italiani

Dobbiamo continuare ad aiutare i nostri imprenditori perchè abbiano anche dei prodotti competitivi, puntando convintamente anche sui nostri elementi di competitività. Questi non sono le grandi produzioni del basso prezzo, perché questi strumenti di competitività sono in mano a paesi emergenti.

Non c’è rispetto per l’ambiente, tutela per i diritti dei lavoratori, non devono sottostare a tante regole come gli imprenditori europei, regole che comportano costi aggiuntivi. Noi possiamo contare sulla qualità, tipicità e salubrità dei nostri prodotti, anche perché il consumatore può decidere di risparmiare acquistando dei beni voluttuari, ma difficilmente vorrà risparmiare sulla sua salute e su quella dei famigliari.

Bisogna far capire ai nostri consumatori il comprare dei prodotti che arrivano dall’Europa deve comportare un costo maggiore, ma quel qualcosa in più è un investimento sul territorio sulla propria salute e su quella della propria famiglia. Se gli imprenditori agricoli devono abbandonare la propria attività, chi tutelerà l’ambiente?”.

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