Sergio Berlato sulla gestione europea della fauna selvatica

Non solo orsi: Sergio Berlato ci parla anche dei lupi, della quale concentrazione l'Italia detiene il primato europeo

L’onorevole Sergio Berlato. europarlamentare del gruppo Conservatori e Riformisti Europei ci mette in guardia anche sulla gestione faunistica dei lupi.

Sergio Berlato illustra le direttive europee sulla presenza dei lupi

Luigi Gandi: “Oggi parleremo con Sergio Berlato europarlamentare e membro del gruppo Conservatori e Riformisti Europei. Parliamo del futuro dei carnivori in Italia e in Europa”.

Sergio Berlato: “Stiamo tornando in Europa a parlare della necessità di gestire tutta la fauna selvatica. In che modo dev’essere gestita? Per garantire un equilibrio tra tutte le specie di fauna selvatica e una compatibilità tra la presenza di questa e l’attività umana, iniziando dall’agricoltura, pastorizia e quant’altro. A livello europeo, l’ex commissario dell’ambiente Frans Timmermans, ma ora ancora di più la presidente della commissione Ursula Von Der Leyen, ha attivato un’iniziativa da parte della commissione europea chiedendo a tutti gli stati minori di avere il censimento di tutte le popolazioni di lupi in tutta Europa.

Perché fa questa richiesta? Perchè arrivano da tutta Europa in maniera pressante richieste affinché venga gestita anche questa specie. Mentre il problema degli orsi è più localizzato in alcune aree d’Europa e anche in Italia, i lupi sono abbondantemente presenti in tutta Europa.

L’Italia è il paese con più lupi d’Europa

L’Italia, purtroppo, si trova in vetta a alla classifica, perchè c’è la più alta concentrazione di lupi rispetto a qualsiasi altro paese europeo. C’è una stima fatta per difetto, che colloca all’incirca 6000 esemplari di lupi in Italia. Questi non vengono resi oggetto di nessuna azione di contenimento, quindi si stanno espandendo a dismisura creando dei grandissimi problemi all’ecosistema ma soprattutto alle attività umane.

Le continue predazioni dei lupi su tutto il territorio nazionale portano spesso i nostri agricoltori e pastori ad abbandonare le loro attività, perchè oltre alle difficoltà legate alla congiuntura a livello internazionale hanno anche questa ulteriore difficoltà”.

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