Sergio Berlato: “Io sono convinto che sia l’ente pubblico a stabilire le regole”
Luigi Gandi: “É giusto che un agricoltore pianti Ogm vicino ad uno che coltiva biologico? Qual è la tua posizione a riguardo?”
Sergio Berlato: “Io sono convinto che sia l’ente pubblico a stabilire le regole. Se l’ente pubblico non investe in ricerca e sperimentazione per fare in modo da stabilire le regole che devono essere rispettate c’è il pericolo reale che siano solo le multinazionali investire in ricerche sperimentazione. Poi le regole le stabiliscono le stesse multinazionali. Partiamo dal presupposto che, mentre le multinazionali hanno come obiettivo principale la ricerca del guadagno, l’ente pubblico ha come obiettivo principale garantire la salute e la tutela della salute delle persone.
“Quindi bisogna fare in modo che non mettiamo la testa sotto la sabbia, dicendo “noi non vogliamo parlare di OGM, non vogliamo parlare di biotecnologie” Io personalmente sono affascinato dalle biotecnologie e ritengo che se l’ente pubblico investe in ricerca sperimentazione possiamo creare le condizioni. Che si garantisca la salute di tutti i consumatori e anche la tutela dell’ecosistema.
Tecnologia al servizio della collettività
Su questo ritengo fondamentale che l’ente pubblico faccia la propria parte. Vedo in Europa come si muovono le lobby, come si muovono le multinazionali e ritengo che questo campo non debba essere lasciato sguarnito o gestito solamente da multinazionali. Bensì debba essere regolamentato e gestito dall’ente pubblico. Non parto dal presupposto, dal quale parte qualcuno, che ritiene che le biotecnologie siano il giardino di Frankestein. Ovvero qualcosa di assolutamente negativo che può danneggiare la salute di consumatori ed ecosistema. Io sono dell’avviso che sia la tecnologia che può darci delle risposte per il futuro.
Noi riteniamo che sia indispensabile che le tecnologie siano messe al servizio della collettività ma che vengano attentamente studiate e regolamentate proprio per evitare che qualcuno possa soddisfare solo i proprio auspici di arrivare a guadagni facili ma a scapito dell’ambiente, dell’ecosistema e della salute dei consumatori.
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