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Sergio Lucchi: sviluppo aziendale di Porto Marghera

L'ing. Sergio Lucchi parla della trasformazione e dell'evoluzione di Porto Marghera e dei suoi livelli di occupazione e di produzione

Il conduttore Alfredo Aiello, sempre in compagnia dell’ing. Sergio Lucchi, presenta la puntata con una diapositiva che mostra l’evoluzione e lo sviluppo aziendale delle aziende di Porto Marghera, soffermandosi su alcuni dati principali: tra cui uno del 1990 e poi uno del 2020.

Ricorda il discorso sul cambiamento del polo industriale, non più basato su un sistema di integrazione, sottolineando che, dal punto di vista occupazionale non c’è uno sviluppo corretto in rapporto alla crescita del numero di aziende.

Sergio Lucchi, Presidente dell’ente Zona industriale di Porto Marghera

“Perchè la realtà è diversa. Allora questi numeri li conosco molto bene perchè l’ente Zona, assieme al porto, quindi all’autorità del sistema portuale e assieme al Comune di Venezia fa questo monitoraggio dell’andamento dell’occupazione nel polo industriale. Questo per essere di supporto a chi deve prendere delle decisioni politiche e quant’altro.

Ora, la frammentazione è dovuta ad una trasformazione. Diciamo che, all’inizio, avevamo grandi aziende: grandi aziende manifatturiere, con una grande quantità di occupati. Quando lei dice erano 300 aziende: c’erano 30mila occupati allora. Parlo dei diretti, se poi aggiungiamo gli indiretti questi numeri si raddoppiano. Però i diretti son di miglior controllo per chi fa queste stime.

Successivamente, negli anni, le grandi aziende, l’attività manifatturiera si è ridotta, si è trasformata e sono cresciute le piccole aziende di logistica e di servizi. Allora, se all’inizio avevamo un 80% di aziende manifatturiere: mi riferisco preferibilmente qua, a Porto Marghera, in aziende della chimica, del petrolifico e dell’energia, successivamente questa percentuale si è portata al 50%.

Cosa è cresciuto? È cresciuta la percentuale dei servizi, e lei sa meglio di me che nei servizi le aziende sono piccole, quindi: il numero. Il VEGA è un incubatore di aziende di servizi. E poi, sono cresciute le aziende di logistica. Quindi c’è stata una trasformazione.

Per quanto riguarda l’occupazione, siamo passati dai 30mila ai 10mila. L’aspetto positivo, però, è che questi 10mila sono costanti ormai negli ultimi anni. È un asintoto. Praticamente, Porto Marghera da un punto di vista occupazionale, ha trovato il suo equilibrio, e mi faccia dire: la famosa parola resilienza, che viene forse anche abusata spesso, è una delle caratteristiche di Porto Marghera.

Porto Marghera: sia nell’anno post pandemia, sia nell’anno scorso, ha mantenuto questi livelli occupazionali e di produzione. Quindi la trasformazione, l’evoluzione, in un certo senso è stata positiva” ha concluso Sergio Lucchi.

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