Serial Killer. La mostra è a Jesolo.
Una mostra decisamente diversa dal solito quella organizzata a Jesolo da Monica Montellato. “Serial Killer: dalla vittima al carnefice”, aperta Sabato e Domenica fino al 1° maggio, è un viaggio nella mente dei criminali più efferati attraverso foto, oggetti personali e l’aiuto delle guide.
“Le file” dice Monica Montellato “sono lunghissime”. La gente è affascinata dal crimine, e in particolare le donne, che sembrano essere più informate e più curiose sull’argomento. Alcuni visitatori ci hanno raccontato il personaggio che li ha più colpiti. Da Ed Gein, detto il macellaio di Plainfield, che ha ispirato film come Pshyco, Il Silenzio degli Innocenti e Non Aprite Quella Porta, a Leonarda Cianciulli, conosciuta come la saponificatrice di Correggio. Quest’ultima sembra il personaggio che desta più curiosità, a quanto dice Guido Montagner,una delle guide. Leonarda, nata in Irpinia a fine ottocento, ha iniziato a uccidere negli anni ’30-’40. La donna utilizzava elementi come la pece greca, la soda caustica e l’allume di potassio per sciogliere i corpi delle sue vittime, tutte donne, per farci delle saponette. Ed il resto? Lo usava per farne pasticcini di carne. Solo due delle tante storie.
Sembra che ci sia una vera e propria passione nel seguire le vicende e i casi dei serial killer più terribili. Addirittura ne esisterebbe un mercato: le lampade di pelle umana di Ed Gein sono state vendute dopo la sua morte a collezionisti privati.
La mostra, realizzata con l’aiuto del “Museo di Arte Criminologica” si rivela suggestiva e “forte”, e gli intervistati concordano che valga la pena vederla.