Siccità: chiesti 400 milioni di euro per dighe e bacini

L'Emila Romangna piange due morti uccisi dal maltempo e e da troppa acqua, ma il Veneto chiede subito 400 milioni di euro per far fronte alla siccità. Il piano è stato presentato oggi a Roma

La cronaca ha registrato in queste ore due morti nella provincia di Bologna e 450 evacuati nel ravennate a causa del maltempo che ha provocato l’esondazione dei fiumi. Mentre il Veneto nelle stesse ore ha presentato un piano di 227 opere da finanziare con 2 miliardi di euro per fronteggiare la siccità. Sono i due volti del cambiamento del clima, caratterizzato da eventi estremi.

Il commento di Zaia sul piano contro l’emergenza siccità

Luca Zaia: “abbiamo presentato il piano con 200 opere proprio questa mattina alla cabina di regia nazionale e tra queste opere 6 sono prioritarie con un controvalore di 408 milioni di euro”.

Luca Zaia è intervenuto questa mattina a Verona all’inaugurazione della fiera per le macchine da costruzione e ha annunciato l’approdo a Roma del piano al ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Perchè ha detto, mancano le riserve anche se in questi giorni sta piovendo

“Un po’ di pioggia non basta ma aiuta. In agricoltura mancano le riserve idriche, mancano le riserve che in genere d’inverno si accumulano. Questo lo pagheremo nel tempo a meno che la pioggia non riesca a rimpinguare, io spero con gradualità, queste riserve”

Il piano da 408 milioni

Zaia ha chiesto subito 408 milioni per gli interventi urgenti che riguardano soprattutto le zone montane dove è possibile raccogliere ancora più acqua intervenendo con dighe o ripulendo dai detriti gli invasi dove l’acqua viene trattenuta inutilmente. Riguardo le dighe la regione richiede 350 milioni di euro per costruire la diga di Vanoi.

Altri 20 milioni per realizzare una galleria scolmatrice nella diga di Bastia nel bellunese. Ancora 88 milioni per modificare gli scarichi della diga del Corlo a Tarsia. Circa i bacini sono chiesti 80 milioni per costruire un bacino sul torrente Astico nel vicentino.

Altri 40 per un altro bacino a Cavanella d’Adige e infine 25 milioni per una serie di opere utili a contrastare la risalita del cuneo salino nei sistemi fluviali del Veneto orientale.

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