Un documento complesso, redatto dallo studio Mastella, che analizza in maniera puntuale punti di forza e criticità e i fattori, dalla conformazione geologica a quella idrografica che caratterizzano il sistema idraulico jesolano e ne individua i potenziali interventi migliorativi. È il “Piano Comunale delle Acque” portato al voto e approvato nel corso dell’ultima seduta di Consiglio comunale.
Il lavoro realizzato ha visto una fase di analisi dei circa 96 chilometri quadrati di estensione comune di Jesolo, con il rilievo completo della rete che raccoglie le acque piovane a servizio delle aree già urbanizzate, della cosiddetta rete scolante composta da fiumi, corsi d’acqua e canali, oltre all’individuazione della relazione tra la rete fognaria e la rete di bonifica nonché delle principali criticità. Sono state inoltre analizzate le misure per favorire l’invaso delle acque e i criteri per una corretta gestione e manutenzione della rete idrografica minore.
Il piano comunale delle acque
Lo studio ha tenuto conto dei dati storici sugli allagamenti, come accaduto in occasione dell’alluvione del novembre 1966, della conformazione geologica del territorio jesolano, dei fenomeni di subsidenza dei terreni e di erosione costiera che incidono sulla tenuta idraulica. Tutto questo ha permesso di individuare alcune soluzioni tecniche da poter realizzare per migliorare la capacità del sistema di smaltire gli accumuli pluviometrici e proteggere le aree più depresse dal rischio allagamenti.
Il contenuto del Piano delle Acque consentirà quindi all’amministrazione di pianificare con gli enti sovracomunali competenti, come il Consorzio di Bonifica Veneto Orientale e l’Azienda Servizi Integrati (ASI), gli interventi di potenziamento della rete fognaria e scolante per proteggere il territorio e i suoi residenti.
“Per la prima volta nella storia, Jesolo si dota del “Piano Comunale delle Acque”, documento fondamentale per la gestione idraulica del territorio – commenta l’assessore all’Urbanistica della Città di Jesolo, Otello Bergamo -. Ci fornisce infatti una fotografia precisa e completa del nostro Comune sotto il profilo delle acque che, è bene ricordarlo, è zona di bonifica e dunque più soggetto a rischi. Attraverso questo studio abbiamo cognizione di tutte quelle aree più soggette ad allagamenti e degli elementi che possono favorire situazioni di criticità ma, allo stesso tempo ci indica anche le soluzioni da mettere in atto per mitigare i rischi. Questo ci permetterà di lavorare in sinergia con gli enti preposti per migliorare la tenuta idraulica del nostro comune”.