La sicurezza nel lavoro diventa un’emergenza: 24 morti nel Veneto

Sicurezza nel lavoro: 24 sono i morti registrati nell’ultimo anno nel Veneto. Nasce un corteo di protesta tra le calli di Venezia fino a Palazzo Ferro Fini

La sicurezza nel lavoro è un’emergenza. Nel Veneto dall’inizio dell’anno sono stati registrati 24 morti. L’incidente alle Acciaierie Venete è stato soltanto l’ultimo dei tanti che ha lasciato senza parole per la modalità. Ed è stato anche la molla che ha fatto scattare la mobilitazione dei sindacati. In centinaia ieri, martedì mattina, hanno dato vita a un corteo di protesta tra le calli di Venezia. Muniti di bandiere alla mano, si sono mossi sotto la pioggia da Piazzale Roma a Palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale, dove era previsto un incontro sul tema tra i sindacati dei metalmeccanici e gli assessori alla Sanità e al Lavoro, Coletto e Donazzan.

L’obiettivo è ottenere di intensificare la prevenzione nei luoghi di lavoro e rendere più efficace il sistema dei controlli. Adeguando le risorse, gli organici e le strumentazioni. L’iniziativa fa seguito allo sciopero regionale dei metalmeccanici di 2 ore (4 nella provincia di Padova) tenutosi venerdì scorso. Secondo i sindacati ha registrato altissime adesioni, a dimostrazione di quanto sia sentito il tema della sicurezza nelle fabbriche. Il giorno prima si sono svolti gli Stati Generali con il presidente della Regione Luca Zaia.

Siamo di fronte, ha detto il governatore, ad un vero bollettino di guerra. Alcune delle proposte emerse: incrementare le verifiche degli ispettori, ma anche gli interventi educativi, più che repressivi. Oltre alla maggior formazione, per i lavoratori e gli imprenditori, ai maggiori investimenti sulla contrattazione aziendale e territoriale, e in tecnologia, che può essere una preziosa alleata per evitare l’uso improprio di macchine e attrezzature

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