Covid, che cosa non ha funzionato? Questo è l’argomento della prima puntata di “Stanno Facendo un ’48″, trasmissione condotta da Patrizio Baroni. In questo video parla Silvia Biondo, infermiera veneta a Londra, ci racconta la pandemia dal suo punto di vista e invita tutti a fare affidamento sui vaccini
Parla Silvia Biondo, infermiera veneta a Londra
“Non mi sono mai sentita un’untrice – spiega Silvia Biondo, infermiera a Londra – a livello di reparto i colleghi erano più interessati nel sapere cosa stesse accadendo in Italia, quali erano i numeri, che dispositivi di protezione venivano utilizzati e che terapie venivano attuate. L’Italia più che un’untrice alla fine si è rivelata quasi un esempio, infatti molti dispositivi di protezione ma anche le misure restrittive come il distanziamento sono state messe in atto dall’Inghilterra successivamente all’Italia”.
Le opinioni sulla campagna vaccinale
“Inizialmente c’era un po’ di scetticismo generale, soprattutto per il fattore della velocità, in termini di creazione e somministrazione. Così come la decisione di somministrare la seconda dose a dodici settimane e non a tre come indica la casa farmaceutica dello Pfizer”.
“Bisogna fidarsi della scienza, si tratta di una pandemia, sono stati stanziati molti più soldi e molti passaggi burocratici sono stati accorciati. È giusto fidarci di questo vaccino perché è uno degli unici mezzi che abbiamo per uscire da questa situazione. Riguardo alla paura degli effetti collaterali, questa esiste anche per altri vaccini e farmaci. Adesso abbiamo molte persone vaccinate, molti colleghi sono meno scettici e quasi tutti nel mio reparto hanno ricevuto la prima dose. Credo sia giusto fare la nostra parte, con la speranza di proteggere noi stessi, i nostri pazienti, e magari per tornare anche a viaggiare”.