La Voce della Città Metropolitana

Simone Venturini: il carnevale di Venezia si farà

Il carnevale a Venezia si farà, naturalmente tenendo presente la situazione critica in cui ci troviamo oggi. Tema centrale lo sono anche le crociere, per cui gli albergatori e non solo si stanno battendo.

Siamo in collegamento con Simone Venturini, Assessore al Turismo del comune di Venezia. Si parla di un pernottamento su tre cancellato nel 2021 e uno su due era straniero. Un 44% in meno dei pernottamenti negli alberghi. Anche Roma in questo momento sta chiudendo alberghi a raffica. Ora si sta avvicinando il carnevale e la situazione non si è ancora stemperata anche se stiamo scollinando. Lei cosa dice Assessore Simone Venturini?

“Si, la situazione è assolutamente complessa com’è stata complessa negli ultimi due anni. La speranza era quella di dimenticare il Covid fin dai primi mesi del 2022, speranza che come sapete non si è rivelata vera perché siamo nel pieno della quarta ondata. Questo ci obbliga a rivedere i programmi di ripartenza. Crediamo che marzo e aprile saranno un bel momento per Venezia con la Biennale, Homo Faber ed il salone nautico. Però prima è ancora dura. Il carnevale sarà diverso e quindi non consentirà di avere i numeri per essere allegri essendo albergatori o ristoratori. L’idea è farlo, garantire che il carnevale si farà per quanto ridotto.

Questo perchè l’impatto comunicativo di un carnevale annullato avrebbe compromesso anche la ripartenza di marzo ed aprile. Per questo abbiamo chiesto al governo, in maniera anche netta, degli strumenti per accompagnare la filiera turistica in termini di cassa integrazione, integrazioni salariali e indennizzi per tutte quelle figure professionali autonome come lavoratori indipendenti, guide, accompagnatori o altro. Questo è molto importante perchè se è vero che marzo ed aprile può essere il momento della ripartenza mancano ancora tre mesi a questo appuntamento. Tre mesi senza stipendio o senza entrate sono veramente lunghi.”

Mi ricordo che a Natale Luigi Brugnaro facendo gli auguri aveva detto che il carnevale si sarebbe fatto. Venezia, come l’anno scorso, vuole aprire per prima. Ovviamente, aveva detto che si sarebbe dovuta vedere com’era la situazione. Lui sperava che fosse migliore di quella che è adesso. Niente assembramenti, salta il volo dell’angelo. Però il messaggio è di andare perchè si può camminare per le calli con le maschere. Quindi prenotate. E’ questo il messaggio del carnevale di quest’anno Simone Venturini?

“Si, assolutamente. Il fatto che non ci siano eventi di massa o di assembramenti non vuol dire che non ci sia il carnevale. Il carnevale c’è, sarà diffuso, più soft. In parte trasmesso anche attraverso telefoni, radio, internet in tutto il mondo. Con iniziative più piccole e decentrate e coinvolgendo anche realtà private, fondazioni, musei e quant’altro. Il programma sarà reso noto nelle prossime ore perchè stiamo limando tutto alla luce degli ultimi dati delle ultime normative. La notizia però che deve fare il giro del mondo è che il carnevale c’è e si fa. Non tanto perchè pensiamo che arrivi il mondo, ma perchè ci aiuta a ripartire meglio in marzo ed aprile. Siccome eravamo partiti bene lo scorso anno, vogliamo ricalcare la partenza dello scorso anno.”

Alla luce del fatto che proprio in queste ore il Brasile ha annunciato che non ci sarà il carnevale. Lo hanno completamente saltato loro.

“Si, era anche un carnevale diverso dal nostro. Gli assembramenti in Brasile sono molto più facili.”

Senza assembramenti non c’è il carnevale, diciamolo Simone Venturini.

“Diciamo che è un carnevale più particolare del nostro. Però il mondo sta vivendo una situazione di crisi enorme e devo dire che ci si mettono fenomeni anche geopolitici, il rischio di una guerra, il costo del gas. La situazione è molto complessa nel mondo. Sarebbe irresponsabile far finta di nulla. A più senso fare quello che si può fare. In assenza di rischi. Il carnevale si fa, non rischiando, in sicurezza. Come abbiamo fatto Redentore in sicurezza con il Green Pass e faremo tutti gli altri eventi nel corso dell’anno.”

Salterà anche il corteo delle Marie, mi pare di aver sentito e anche delle rievocazioni storiche che una volta si facevano, giusto?

“Si, sarà un carnevale diverso da quello del 2019.”

Si tratterà di capire come fare le feste private e come farlo nei musei. Questo per quanto riguarda il carnevale. Non è solo questo, Venezia è attesa da un anno difficile perchè sulle crociere ancora non si batte chiodo mi sembra di capire, vero? Senza i croceristi gli alberghi non si riempiono.

“Un tema che ci siamo dimenticati tutti, nel senso che se ne parla poco, è quello legato al porto crociere. Roma è vero che ha stabilito l’allontanamento da San Marco, e ha indicato delle tappe per arrivare a una soluzione alternativa. E’ altrettanto vero che poi si è persa nei tempi e nei meandri dei ministeri e quindi i tempi di attivazione sono molto molto distanti rispetto all’allontanamento. Sostanzialmente si è chiuso un settore, si è messo a rischio un settore da cinquemila posti di lavoro più o meno, senza indicare subito l’alternativa. Dopo sette anni di dibattiti si è arrivati alla soluzione che si proponeva sette anni fa, lo stesso sindaco l’aveva indicata con Marghera e Vittorio Emanuele. Ma si è arrivati dopo sette anni e senza un’alternativa. Alternativa che sarà forse pronta nel 2023. Nel frattempo si era detto di creare degli approdi temporanei in alcuni luoghi di Porto Marghera, aveva detto il ministero. Questa promessa non è stata ovviamente mantenuta, non nei tempi indicati perchè oggi siamo quasi a febbraio, le prime crociere dovrebbero arrivare ad aprile. Non sappiamo dove dovrebbero ormeggiare, con quali costi e con quali tipi di servizi a terra. Quindi il risultato sarà che molte crociere annulleranno il loro arrivo. Ovviamente non porteranno posti di lavoro e tutto il settore che lavorava con le crociere, non solo gli alberghi ma penso ai taxi, penso agli accompagnatori a terra portabagagli al porto, agli ormeggiatori che non vedranno il becco di un quattrino. Quindi saranno ancora due anni di crisi per il settore del porto passeggeri. Una crisi che si poteva tranquillamente evitare se la politica fosse stata più disponibile ad ascoltare le soluzioni che il comune indica da almeno sette anni.”

Facciamo un po’ di conti, perchè c’è anche Fusina che è una proposta di un gruppo di consiglieri che in parte è stata anche accolta. Questo perchè le navi sono effettivamente approdate a Fusina, c’è anche un collegamento ferroviario oltretutto. Però se anche dovesse ripartire Fusina, comunque si tratta di approdi che non garantiscono gli stessi numeri della marittima.

“Fusina tra l’altro può ospitare navi meno lunghe di quelle che abbiamo visto in questi anni. Ovviamente vanno programmate. Le crociere prenotano mediamente uno o due anni prima gli arrivi in un porto. Prenotano la stagione, vendono le crociere. Ecco, noi stiamo provando a vendere alle crociere un approdo tra due mesi. Capite che già qua c’è qualcosa che non funziona. Non si può pensare a grandi risultati. Fusina, così come i terminal vicino alle banchine non sono assolutamente in grado di ospitare alcuni tipi di nave e soprattutto non sono in grado di farlo in condizioni ottimali.

Sbarcare un crocerista alla Marittima ha un senso, sbarcarlo in mezzo a rinfuse o altri container è ovviamente un’altra cosa in termini anche di gradevolezza della crociera. Però poteva essere una soluzione temporanea se fossimo arrivati per tempo. Siamo arrivati tardi e non sappiamo ancora le date e i costi per farle approdare li. Poi c’è il tema più grande delle banchine definitive al canale nord lato nord. Queste devono essere pronte per il 2023 anche se i lavori non sono ancora iniziati. Come sempre a Roma si risolve sulla carta il problema scrivendo una norma, ma ci si dimentica poi di lavorare per attuarla quella norma.”

Simone Venturini, non c’è una scappatoia, una via d’uscita?

“Noi crediamo che bisogna correre assolutamente per esser pronti nel 2023 con due o tre approdi per grandi navi al canale nord lato nord. Nel frattempo dobbiamo lavorare perchè si ragioni su Vittorio Emanuele e si facciano arrivare in Marittima, che è il più moderno porto del Mediterraneo le navi più piccole, medio piccole. Basta sistemare un po’ Vittorio Emanuele che già è pronto. Possono arrivare molte navi medio piccole.”

Su Vittorio Emanuele c’erano anche molti tubi da togliere. Giusto Simone Venturini?

“C’è un canale già presente da pulire. ovviamente i fanghi vengono presi, vengono analizzarti.”

Quindi non ci sono tubazioni massicce da togliere?

“No, ci sono dei fanghi che ci sono quando non si scava un canale da anni. Il canale mediamente va mantenuto, se non scavi si interra. Basta togliere quello che in questi anni si è accumulato sul fondo del canale per poterlo far funzionare nuovamente.”

Non è arrivato il momento per Venezia anche di pensare ad una virata nel senso delle crociere più di nicchia? Magari sono minori i numeri però sono persone più danarose. Il mondo si è impoverito, i ricchi sono diventati sempre più ricchi. Forse per Venezia sarebbe il momento di puntare su quelli che sono diventati più ricchi. Cosa ne pensi Simone Venturini?

“Assolutamente si. In questo senso va la proposta del Vittorio Emanuele. Facendo entrare le navi medio piccole in Marittima quindi sostanzialmente quelle di serie A. Li potrebbero arrivare le navi medio piccole di fascia alta. Sono quelle che garantiscono poi anche una redditività maggiore per la filiera e per la città. Ovviamente i canali nord lato nord, dove ci potrebbero stare al massimo due approdi, non sono in alcun modo paragonabili alla Marittima pre Covid e pre decreto, dove c’erano otto navi. Quindi già di per sé si è operata una selezione. Ora l’importante è non buttare via il bambino con l’acqua sporca.

Provare a tenere insieme la transizione senza dimenticare le persone che ci lavorano sul porto crociere che sono i nostri vicini di casa, i nostri amici di famiglia e che da due anni non vedono un euro. Dall’altra parte garantire una transizione a rialzo e quindi fare una selezione visto che ho meno approdi. Posso appunto selezionare chi può arrivare.”

Federalberghi dice anche che forse è il momento di rivedere completamente il modo di offrire turismo ai turisti. Cioè visite guidate, controllate quindi non assembramento ma magari movimenti spontanei però distanziati. Organizzare dei pacchetti che consentono alle persone di vivere la città senza imprevisti.

“Parlare del turismo come fosse un blocco unico è sbagliatissimo. Un turista non è una categoria ferma e fissa. Ogni persona può essere un diverso turista. C’è il turista individuale, c’è il turista di gruppo, c’è il turista più interessato alla cultura, chi più alla natura. Chi semplicemente fa una visita alla città. Chi viene qua a fare shopping. Non c’è una ricetta valida per tutti. Il nostro scopo è quello di far si che sempre di più il turista che viene a Venezia sia un turista che voglia conoscere la città, amarla e restare qualche notte almeno.

Perchè il dramma delle città d’arte in Italia e quindi anche Venezia, è la breve durata del soggiorno. Le persone arrivano ma stanno poco. Soprattutto quelli che arrivano in giornata creano molti disagi alla città e lasciano molto poco in termini di ricaduta economica. Tutte le nostre azioni sono finalizzate a fidelizzare il turista. Perchè il turista che ritorna è un turista che ama la città. Dall’altra parte prolungare la durata del soggiorno perchè una notte in più ha un effetto leva in termini di economia cittadina veramente significativo.”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Disattiva AdBlock per sostenerci

Televenezia ogni giorno mette a disposizione informazioni e contenuti gratuiti. La libertà d'informazione deve essere sostenuta e Televenezia lo fa anche grazie ai banner pubblicitari. Sostienici e disattiva AdBlock